Per fortuna c’è chi sta peggio di noi

scaleparadossi

PER FORTUNA C’E’ CHI STA PEGGIO DI NOI.

Il titolo del post vuole fare dell’ironia, verso tutte quelle persone che giorno per giorno, vogliono trovare qualcosa di buono nella propria situazione, e nuovamente buttare giù bocconi amari, senza in sostanza cambiare nulla. Vediamo quel mendicante sul lato della strada che dobbiamo percorrere, dobbiamo passare per forza di li,  qualcosa   dentro si
irrigidisce, perchè in lui avvertiamo come un destino che ci attende, che ci fa la morale anche senza parole. Prendiamo quindi  la rincorsa, ci attacchiamo alla fretta, al fatto che anche noi dovremmo chiedere aiuto ma non lo facciamo e per questo non dovrebbe esserci chiesto. Torniamo dopo! Poi ci fiondiamo davanti a un televisore a mangiare cose di cui il nostro fisico non ha assolutamente bisogno, oppure spendiamo quella moneta ben nascosta in tasca, per un caffè, un pacchetto di sigarette, un gratta e vinci, oppure scivola via nelle spese quotidiane, semplicemente per una borsa di plastica, mentre potevamo dare nella mano di uno sconosciuto la serenità di cui aveva bisogno in quel momento, senza alcun grosso peso in più per la nostra. Già perché se aspettiamo di fare i milioni per permetterci di donare una piccola monetina di ferro, o anche solo una mano morale, allora non lo faremo mai. Siamo quindi  noi quelli a star meglio? Come mai nuovamente scopriamo di basarci solo sulle apparenze? Ci sono dei limiti che crediamo indispensabili per essere ancora qualcuno, crearci l’illusione di tempi ormai passati dove potevamo permetterci di fare  quello che si voleva.       
Ecco una serie di luoghi comuni che siamo soliti usare per sentirci al sicuro:

- PER FORTUNA ABBIAMO LA SALUTE. Ebbene oggi compriamo un sacco di medicinali che servono a dimenticare il vero problema senza in definitiva risolverlo. A un certo punto senza cure adeguate e controlli seri, mirati all’effettiva causa, siamo diretti a problemi sempre più gravi. Non abbiamo il tempo per pensare al nostro corpo e ci stressiamo regolarmente, lo stress porta alla malattia. Quelli che vediamo stare peggio, semplicemente sono i caduti in trincea, il corpo non è stato più in grado di sopportare gli attacchi ed ha ceduto. Il dolore non si può misurare, a noi piace chi non si lamenta, e soffre in silenzio, chi non ha bisogno di assistenza continua, allora quando ci viene chiesta comprensione ed aiuto, si che comincia a diventare una sfortuna, un fastidio, da cui scappare.
Non siamo tutti uguali in questo, molto spesso ci accorgiamo se un animale inizia a star male, preoccupandocene in modo spasmodico, e invece magari non abbiamo lo stesso trattamento per un nostro famigliare o amico, che vediamo cambiare, ma a cui chiediamo sempre lo stesso, senza perdonare ritardi, mancanze, atteggiamenti, che si dovrebbero invece comprendere come cause più che concrete.
Noi per primi siamo quelli che si lamentano quando stanno male per qualche linea di febbre, un mal di testa o di denti, figuriamoci nelle patologie serie quali possano essere le reazioni, sia fisiche che psicologiche, allora perché è cosi difficile comprendere il bisogno quando è negli altri?

QUEI POCHI SOLDI CHE ABBIAMO LI USIAMO BENE … giusto per sopravvivere e farsi dei piccoli regali che non portano altro che serenità sempre più brevi. Quando ci diciamo cosi , non sono altro che prese in giro ed egoistiche. Ormai quale che sia il nostro piccolo piacere che ci regaliamo è in qualche modo confezionato per l’interesse di qualcun altro, la macchina del profitto si è infilata ovunque. Tutto ha un costo maggiorato, non scopriremmo mai completamente per quanti stiamo tribulando in realtà, con sacrifici e sofferenze sempre più profonde.

-   HO SCELTO DI FARE DEL BENE … non è più una certezza di fare la cosa giusta, c’è chi ha scoperto come incantare e commuovere, le tante persone di cuore che ci sono ancora e che rinunciano al materiale, mettendo da parte non pochi risparmi. Chi ha in mente di fare soldi in qualsiasi modo, trova fessure per raggiungere qualsiasi somma disponibile, dai pochi centesimi in su, non importa come arrivarci, ne verso chi lo si faccia e la sua situazione. E’ questo il rubare vero e proprio, e sempre più la legge si mette dalla parte di chi profitta. Un consiglio quindi: sarebbe meglio, non cercare modi per aiutarsi a continuare la vita di prima (della crisi), ne tantomeno trovarsi in situazioni ambigue per permettere agli altri di farlo a scapito nostro. Ci sono molti modi per aiutare, vanno alzate le orecchie, perché qui in ballo ci può essere la mancanza totale dei nostri bisogni primari, e poi messi alle strette chi possiamo più aiutare?
Non si può ad esempio per una vacanza, rischiare di fare giorni con l’incubo poi di rimanere senza gas, luce, acqua, vestiario e un tetto sulla testa. Rimanere senza i soldi per la benzina che ci basta quasi solo per andare a lavorare.
I nuovi poveri, non sono arrivati a questo punto (quello senza alcuna risorsa) per una scelta, sono crollati in una spirale, in cui siamo dentro anche noi, e se ne vuoi uscire purtroppo ti si può chiedere un prezzo ancora più alto, perdere la tua identità.

SI GIOCA SULLA PAURA DI RIMANERE SOLI.
Quando ti dicono che stanno aumentando i disastri naturali, che i nostri rifiuti non trovano più un posto dove essere sepolti, che le malattie sono legate al cibo e all’inquinamento, le risorse preziose stanno esaurendosi. Che cosa fai? Niente, ascolti e continui come sempre.
Indifferente ai diritti che hai come individuo in una società tanto democratica, e al fatto che piano piano non te ne stanno rimanendo più.
Allora un giorno arriva anche sulla tua casa una “bomba” d’acqua, e tutti i danni li devi pagare di tasca tua … ti lamenti … ma dici anche, prima o poi doveva capitare, anche se non l’hai mai pensato veramente! Se hai chiara la situazione avresti dovuto anche tutelarti, preparandoti a tutto, di fronte alle macerie una buona volta forse capirai che hai voluto tu finire cosi!
Chi si può ritenere davvero fortunato?
Poi si incontrano sempre nella vita, quelli che si pavoneggiano, ed hanno ogni soluzione per tutti, ma al primo imprevisto, eccoli nuovamente a chiedere alla famiglia supporto. Il porto di ogni soluzione, l’unico dove si possa trovare sia unione che spirito pratico. La realtà è che bisogna essere responsabili per primi delle proprie scelte, e indifferenze, ci si deve prendere gli impegni senza fare poi le vittime. Ci si approfitta di chi sta peggio, per lavarsi la coscienza.
Non esiste chi sta peggio! Io non cambierei la mia vita con nessun’altra, perché ho questa, sebbene con mille difficoltà.
Ritieniti fortunato di avere sempre la possibilità di provarci a cambiare, a realizzare e di poter lungo la tua strada, rendere fortunato chi ti incontrerà.

BISOGNA AVERE IL CORAGGIO di dire come stanno realmente le cose, ma non per diventare noi stessi quelli che stanno peggio, ma per comunicare che pur non conoscendo che si provi in una data situazione del prossimo, possiamo avere l’empatia e l’umiltà di stringere una mano, offrire l’appoggio di un SI capisco quello che stai passando. E’ più semplice invece barricarsi nel “mutismo”, parlando di tante altre cose, lontane dal centro. Ancora di più è arrabbiarsi oppure fingere o scappare. Anche il nemico di fronte alla sincerità rimane spiazzato. Il sorriso negli occhi di chi sta peggio nel nostro ideale, davvero non trova risposte. Ecco un gesto concreto che rimane.

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