VIAGGIO AL CENTRO DEL DESERTO

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VIAGGIO AL CENTRO DEL DESERTO
Il viaggio è un’esperienza importantissima nella vita di ogni persona, non riguarda solo un particolare luogo, oppure la maggior offerta di servizi alla minor spesa. Non è quello che ormai per forza, mentre ci sei dentro, va fotografato e direttamente fatto vedere a chi è rimasto a “casa”. Il viaggio è il distacco pressoché totale da ciò che nel nostro mondo quotidiano ci lega da vincoli e scadenze, è la vera opportunità per sapersi ritrovare in un luogo sconosciuto che ha qualcosa di nuovo da insegnarci perché poi lo si possa riportare nel nostro successivo presente.
Una storia narrata è preziosa perché in qualche modo realmente vissuta, è un pezzo vitale, non solo un passaporto multi timbrato che ci fa più ricchi di chi invece è rimasto sempre solo nello stesso posto. Il viaggio è ogni giorno, non ci si ferma mai, spesso infatti tra i ricordi più belli, sono quei momenti faticosi, in cui si pensava di non farcela, ed è li che si è capita la forza grande del proprio spirito.     

IL DESERTO COME PROVA
Il deserto non è il viaggio organizzato, con la tendina tra le dune, piena di ogni confort, quella modernità fittizia che ottieni come al solito avendo denaro. Il deserto sono le prove più difficili, quelle dove manca l’acqua, le distanze sono lunghe e anche se le gambe non reggono, bisogna arrivare alla meta, prima che cali il sole. Per questo tanto ci affascina e tanto ci fa paura, perché per raggiungere lo scopo più grande, cioè arrivare dopo tante prove a dire: ce l’ho fatta! Bisogna davvero scontrarsi con sé stessi, mettersi in gioco, senza facili scorciatoie.
Nelle grandi marce come quella di Santiago di Compostela, non si ha il potere sul tempo, il meteo, la scelta di chi incontrare, tutto dipende da te, dalle tue scelte, i pensieri sono rivolti al respiro, al ritmo dei passi. Poi dopo un inizio cosi traumatico, tanto diverso dal solito, il distacco, diventa come un canto, nella fatica, ci si sente sempre più leggeri, si comincia a vivere, a capire quello che conta davvero … si perdona, ci si accorge di quanto si sia piccoli e ancor più lo sono problemi creati solo dalla nostra testa.
Si sente circolare nel sangue quell’amore puro di cui spesso ci dimentichiamo.
5.0.2Ma il deserto non è come dicevo prima un luogo definito, c’è chi ha viaggiato per tutta la vita, e non l’ha trovato che tornando da dove era partito. Il Piccolo Principe della storia di Antoine de Saint-Exupéry, pensa che per crescere sia indispensabile, girare per mondi e conoscere cose nuove, sono invece le relative esperienze che lo riporteranno dove è sempre stato il suo cuore.
In ogni viaggio si porta una preghiera da esaudire, una rosa con anche la sua spina da donare, un desiderio da esprimere, un dolore da lenire.
Nel deserto come quello fisico, si rialzano gli occhi al cielo, a migliaia di anni luce, e non a pochi centimetri sopra uno schermo. Innumerevoli stelle, che sembrano cosi vicine tra loro, ma come le persone, sono uniche e formano disegni splendidi, viste da qui, senza che se ne rendano conto.
Ritrovare il senso della propria vita, è come accendere una nuova stella, per riempire un buio che però permette anche di nascere.

UN VIAGGIO CHE NON SI SCORDA
passineldesertoSembra ultimamente, che il viaggio sia fondamentale per allentare tensioni, permettersi di fermarsi un attimo, è anche uno dei pochi lussi che non si lasciano andare nei risparmi, irrinunciabile un po’ come il mangiare. Ma il senso di pace che dovrebbe darci, è sempre minore. Si cerca di partire con sempre a portata di mano le nostre abitudini, tanto che il messaggio importante non riesce a raggiungerci. Il viaggio è diventato un bene materiale, non un mezzo per rialzarsi sul serio. Il viaggio feriale è come una storiella estiva, ha una scadenza, alla fine pur provando cose nuove, finisce per stancarci ancora di più, diventando un impegno più che una scoperta.
In realtà in una vita il viaggio che più ci rimane impresso è uno in particolare, al massimo due, e ritrovarlo in altri è davvero difficile, dovremmo ricordarci sempre quello che ci ha svelato allora il nostro cuore. Non si può cambiare.
Bisogna rendersi conto, che la vita è un viaggio spesso incompreso, e non è il viaggio fisico a costruire la nostra vita.
In questo momento ci sono molte persone, che stanno superando il più grande dei deserti chiusi in casa, dentro un corpo dolorante e immobilizzato, mentre la testa proietta film ancora più dolorosi e malinconici, a cui non possono sottrarsi. Probabilmente ci dispiacciamo di qualcosa da cui, quelle persone, ne usciranno con una consapevolezza della bellezza delle piccole cose, maggiore di chi ha potere di tutto ma non ne ricava nulla di interiore. E la loro vita cambierà in meglio.
Chissà se veramente abbiamo mai ascoltato la parte più intima, se confondiamo i rimpianti e i rimorsi insieme, se stiamo solamente facendo un grande giro intorno alla paura che è morte, ma che senso hanno anni vuoti, rispetto a molti meno vissuti pienamente?  Il tempo ci opprime, con le sue scadenze.
Un detto piuttosto comune dice: <<il tempo è denaro>> , come se un enorme tassametro ci facesse i conti, e il nostro occhio non segue più la strada, preoccupato solo delle due più grandi distruttive invenzioni dell’uomo. Torno a guardare l’universo infinito.

Il tempo?  Il denaro?  Quanto siamo piccoli e limitati, superbi e invidiosi di fronte alla perfezione.

POSSEDERE L’INFINITO
Ci stiamo domandando, come mai, si stia guardando verso lo spazio, come nuovo progresso umano, mentre i più grandi conflitti mondiali e sociali non sono stati ancora risanati dall’inizio dei tempi? Non solo si sta cercando di diventare i creatori della vita, e di persone tutte uguali, modificate, rimodellate a propria immagine … ma ci si allarga anche al possedere un pezzo dell’infinito che ci circonda, spendendo un sacco di soldi e materie prime in nome dell’evoluzione, portando e lasciando al tracollo la maggior parte della razza umana.
Ingegneria genetica e colonizzazioni spaziali, come in diversi libri di fantascienza, sono una dura prova attuale, di come non esista limite alla bramosia. Si vuole sempre di più, offuscando anche i buoni propositi.
Grandi imprese, grandi sogni, grandi speranze, che forse non vedremo mai, mentre c’è un infinito dentro che vorrebbe essere scoperto ogni giorno, una dimensione, un canale in grado di cambiare già quel buio intorno, dargli colore, toccare questa realtà, senza artifizi, senza sostanze, senza illusioni indotte, è possibile!
Perché tra le tante cose a cui crediamo, non diamo fiducia proprio alle nostre capacità? Siamo o non siamo polvere di stelle?!

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