Facciamo il punto sugli OGM. (Prima Parte)

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FACCIAMO IL PUNTO SUGLI OGM.
La parola OGM (Organismi- Geneticamente- Modificati) è entrata ormai a far parte della nostra quotidianità, sia che siamo a favore o contro, credo che non stiamo realmente capendo quello che la lora creazione stia generando a livello globale. Sentirne semplicemente parlare in qualche notizia, di giornale o televisiva, lo rende un argomento incomprensibile, lontano, che non può toccarci direttamente. Non a caso i media vogliono che sia cosi, dobbiamo per loro, (pre)occuparcene il meno possibile, perchè cosi le grandi multinazionali possano continuare il gioco, il meno disturbate possibili, continuando nel loro primo intento, cioè mettere mani su l’intero mercato mondiale del cibo. Soprattutto come vedremo in seguito, avere l’esclusiva delle sementi da cui tutto nasce. Sempre tramite i media, stiamo sentento dire molto spesso di come l’Europa stia dicendo No agli ogm, ma in realtà si trovano già nei nostri piatti, ed in molti prodotti di uso quotidiano ormai da diversi anni. Il rifiuto riguarda la possibilità di coltivare in loco le sementi modificate nei laboratori, mentre per quanto riguarda le importazioni, dal 1° gennaio 2009,  c’è stata l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 834/2007 che estende ai prodotti alimentari (anche biologici) una soglia di tolleranza dello 0,9%  per kg di OGM, senza obbligo di segnalarlo in etichetta al consumatore, come già avviene da anni negli alimenti e mangimi convenzionali, con cui nutriamo gli animali di allevamento, quelli poi sono senza alcuna soglia!  

Si sappia infatti che il vero business su cui puntano adesso i grandi gruppi del settore: Syngenta, Bayer, BASF, Dow, Monsanto e DuPont che da sole controllano oltre il 60% del mercato sementifero (mondiale!) e il 76%(sempre mondiale!) di quello della agrochimica, è quello generato dai mangimi zootecnici di importazione, visto che non necessitano di alcuna etichettatura indicante la loro vera origine, se naturale o indotta artificialmente.
L’UE infatti permette l’importazione di almeno una trentina di colture ad esempio solo di Monsanto (prevalentemente di mais e soia Ogm), dirette all’alimentazione animale degli allevamenti. In Italia importiamo ad esempio 3.500.000 tonnellate di farina di soia Ogm  pari all’84% del nostro consumo totale, provenienti da Stati Uniti, Brasile, Argentina e Paraguay.
Quasi tutti gli animali dell’Ue quindi sono alimentati da Ogm. Maiali, mucche, polli…per sapere di mangiare una carne no Ogm, l’unica alternativa è affidarsi al biologico certificato!
Più del 60% di cibi e bevande che troviamo nei nostri supermercati contiene OGM! (dolci, gelati, birra, vino, pane, pasta, biscotti, snacks, cioccolato, prodotti da forno, legumi, uova, carne, pesce, latte e derivati, ecc.). Noi non ne veniamo a conoscenza per etichette incomplete e leggi che coprono, fondamentalmente per una questione di affari, soldi, interessi, potere. Se noi consumatori avessimo la possibilità di scegliere cosa mangiare, sicuramente per questi Signori ci sarebbero meno entrate, e questo è già stato provato, con lo scarso successo dei prodotti importati ma indicanti in etichetta tutti gli ingredienti.
Ma a favore di queste multinazionali, vanno parecchi enti che in realtà dovrebbero tutelarci.
I media come già accennato sono facilmente comprabili per mantenere silenzio e addirittura medici, scienziati, studiosi di grande fama, producono filmati o articoli atti a rilassare la gente su temi di cui invece c’è molto di più da dire; su qualsiasi nuovo prodotto servono anni per effettivamente poter dire quello che comporta in questo caso nel metabolismo di chi assume tali alimenti, e gli Ogm sono qualcosa che prima in natura non si era mai vista!
Non esiste tuttora nessuna prova a base scientifico-legale, ne da parte dei creatori dell’Ogm ne dagli enti proposti alla loro approvazione, come l’FDA (in cui militano gli stessi responsabili delle stesse multinazionali!)che semi e cibi possano essere approvati come innoqui o salutari. Come per i farmaci e nuovi elementi tipo gli aromi naturali, ci vorrebbero di prassi prima della ditribuzione ben 15 anni di sperimentazione, che neppure bastano.
Ma c’è anche chi cerca di alzare la voce e dirci come stanno veramente le cose.
Gli OGM sono nati per continuare il commercio di diserbanti cominciato ancora agli inizi del XX secolo, le piante vengono ora modificate nel loro dna per poter resistere allo spargimento di tali sostanze chimiche, mentre tutto il resto di dannoso per la crescita della pianta muore (erbe infestanti e insetti…TUTTO anche le api!!).
Tali sostanze oggi spacciate come biologiche, in realtà non si smaltiscono, si riversano nell’ambiente, nell’acqua, nel terreno e le colture stesse, dirette quindi ai nostri piatti e nei nostri stomaci.
La Monsanto che oggi ci propone gli Ogm come grande rivoluzione, soluzione alla fame, con il suo staff di paladini, portatori di equilibrio e pace, negli anni passati era la maggior produttrice di DDT e CFC (clorofluorocarburi), sostanze chimiche dette al principio innoque e in seguito ritirate completamente dal mercato, per gravi danni sia all’uomo che all’ambiente, e tutti ricordiamo ciò che a scuola si diceva allora, di come persino l’ozono sia stato deteriorato da tali usi continui, formando il famoso buco.
Questa gente è responsabile di molte morti nella guerra nel Vietnam con l’ “Agente arancione”, soluzioni cancerogene, usate come arma contro persone ma soprattutto le loro coltivazioni, per generazioni vedranno i danni della sua forza distruttrice. Sempre Monsanto poi ha portato in commercio il famoso “Roundup Ready” (diserbante erbicida detto ecologico) strettamente legato agli Ogm, perchè sono gli unici impianti a resistere al loro spargimento. Gli agricoltori che coltivano queste colture con semi Monsanto possono quindi secondo loro spruzzare più erbicidi sui loro raccolti. Purtroppo, come più pesticidi vengono spruzzati, erbacce e insetti diventano più resistenti, inducendo agricoltori a spruzzare ancora di più e quindi introdurre più veleni nell’ambiente, ricollegandoci al forse primo grande problema attuale mondiale, la morte delle Api, le vere creatrici e mantenitrici della biodiversità.

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L’America Latina, e L’India soprattutto stanno lottando adesso per la sopravvivenza del loro eco-sistema, il mantenimento della biodiversità, il loro nemico sono i semi detti “Terminator”o “suicidi”, progettati per essere sterili, in pratica non in grado di germinare. Dopo il raccolto migliaia di contadini sono costretti a ricomprare i semi, diventando totalmente dipendenti sempre dalle compagnie sementifere già citate all’inizio dell’articolo, creatrici e detentrici dei brevetti mondiali, invece di selezionare quelli ritenuti migliori per il raccolto successivo.
Nella sola India si sono contati già più di 250.000 agricoltori che sono arrivati al gesto estremo del suicidio per aver piantato questi semi fallimentari, che oltretutto portano diverse malattie. L’effetto è a domino, vengono intaccati anche i campi vicini.

Quindi per concludere questa prima parte riguardo il grande tema OGM, ripuntiamo lo sguardo in Italia.
Qui ancora non viene tollerato il discorso delle sementi, ma è una situazione delicata, esiste una clausola di salvaguarda nazionale a tutela dell’integrità ambientale e sanitaria nonchè della biodiversità autoctona tradizionale italiana, compreso in un decreto sulla protezione dell’integrità della sua memoria genetica, che vieta assolutamente gli Ogm, divieto applicato però attraverso piccoli decreti visto un mancato piano di coesistenza regionale.
E questa è una grave mancanza vista l’alto inquinamento che questi portano e la diffusione irreversibile verso tutto ciò che li porta a diffondersi in modo irreversibile.
Mancano leggi ben precise, i 6000 mq di mais ogm coltivato in provincia Pordenone, sono la dimostrazione di come ci sia bisogno di affrettarsi verso queste tematiche, cominciando dai comuni. Questo mais che sta crescendo sui campi del sig. Fidenato rischia di contaminare irrimediabilmente le altre colture di Mais non OGM con tutte le gravissime conseguenze a cui si andrebbe incontro.

Potrebbe accadere anche da noi come nelle altre parti del mondo, è un tema da prevenire prima del peggio.
I tribunali emettono sentenze e non leggi, il ricorso di questo contadino del Friuli, sembra, sia stato respinto, una piccola grande vittoria per tutti noi.
Purtroppo, però, i divieti vigenti riguardano solo gli OGM transgenici, mentre da qualche anno in Italia stanno passando di nascosto coltivazioni OGM resistenti ai diserbanti (CLEARFIELDS): Girasole, Mais, Sorgo, Riso e tra poco anche Grano…  di cui nessuno naturalmente parla, ottenute attraverso mutagenesi del DNA, indotta con sostanze chimiche, pesticidi in alte dosi, mezzi fisici come radiazioni, ultra suoni e diverse altre porcherie atte a mutare il normale sviluppo cellulare.
Sementi che non vengono considerati OGM (mentre lo sono a tutti gli effetti) per cui non devono essere sottoposti alle procedure di autorizzazione previste dalle norme sugli organismi transgenici.

In seguito parlerò di come gli Ogm siano classificati, formati, e di come siano già stati associati a nuovi tipi di patologie e all’incremento di quelle che già conosciamo, ritenute assolutamente gravi e irreversibili.

Fonti:  http://laviadiuscita.net/monsanto-rinuncia-alleuropa-no-cambia-solo-strategia/

http://laviadiuscita.net/cerano-una-volta-il-d-d-t-ed-i-c-f-c-ora-e-il-momento-degli-o-g-m/

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