La generazione JEDI

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LA GENERAZIONE JEDI
Prendo l’assoluto esempio di Star wars , per parlare di quei mondi e in questo caso persino interi sistemi di galassie, che sono stati creati dalla nostra grande immaginazione, e in qualche modo hanno avuto un forte impatto anche nella realtà. Tutta la generazione degli adulti di oggi, si può definire una generazione Jedi, compresi quelli che non si sono mai neppure avvicinati ai ben 6 film della saga. Tutti hanno subìto in qualche modo la sua influenza, ed ora a distanza di circa 37 anni, quando ormai dovrebbe sfiatare l’eco di questo grande successo, tornerà invece  a gran voce a farsi ricordare ma anche conoscere cosi dalle nuove generazioni,  questo almeno fino al 2020 con altri film, libri, giochi, e conseguenti prodotti non solo commerciali ma pure culturali.
Ma perché in passato questa storia ebbe cosi tanto successo? Cosa ancora può darci nel nostro presente? Qual è la formula che rende un genere di fantascienza, neppure tanto umanistico, cosi importante per la nostra storia, e cosi tanto fonte di ispirazioni  in ogni campo?    
LA STORIA E I PERSONAGGI
Star Wars ha ben più di un segreto chiave che può spiegare come ha fatto a catturare tanto affetto ed attenzione. In primo luogo, è nato per essere un film, la sua storia all’inizio di poche pagine si è evoluta piano piano, ingrandendo quella che all’inizio era una semplice finestra che si affacciava su mondi nuovi e molto lontani dalla nostra realtà. Ma nemmeno cosi tanto.
Alla fine degli anni ’70 la nostra storia umana non si trovava in un periodo tanto luminoso, c’era molta tensione, e nei film questo traspariva, erano strettamente legati alla situazione reale, eppure il cinema stava perdendo la sua “magia”. Proprio per questo si stavano cercando registi nuovi, giovani , volendo lasciare molto più spazio alle idee innovative. Naturalmente non si voleva neppure perdere denaro  in un momento già cosi di perdita, ma quella apertura  fu abbastanza per quello che successe.
young-george-lucas-retirementGeorge Lucas, sia sceneggiatore, oltre che regista, era uno che non ci stava ai soliti canoni, ed ha colto subito la palla al balzo, buttandosi nel progetto che più aveva a cuore. Più che dalla carta scritta, volle condividere  ciò che lui stesso vedeva. Ci ha voluto sorprendere con l’idea del mondo che lui stesso avrebbe voluto. Non inventò nulla che già non ci fosse stato prima, ci ha dato una fiaba moderna mescolata alle vecchie storie eroiche, rendendo un genere definito allora di “nicchia”,  accessibile a tutti.
Ci si può identificare facilmente nel protagonista centrale, Luke Skywalker , per la sua semplicità,  quei suoi grandi sogni che sembrano cosi lontani , per i valori dentro che si vorrebbero rendere utili aldifuori della piccola vita quotidiana. Vivere con le emozioni di Luke, la storia di Star Wars  è come mettere alla prova noi stessi , nel nostro mondo, pur capendo che è fantasia. Ci si mette in comunione pur avendo in parte compagni d’avventura, piuttosto improbabili, per la nostra realtà :  esseri alieni, oppure grandi maestri di una disciplina millenaria,  robot dai sentimenti quasi umani, la principessa a capo dei ribelli di tutto un impero galattico.
Quando per troppo tempo vengono a mancare le fiabe, quelle con le grandi morali finali, trovarsi di fronte, l’animazione di un vero e proprio fumetto a episodi, che ci fa scoprire nuove parole , esseri, mondi e capacità, con tanto di effetti speciali mai visti prima e una musica classica di enorme potenza, è indubbiamente un esperienza che ti rimane dentro per tutta la vita.
Dobbiamo ringraziare Lucas, per quello che ci ha lasciato, e in un’età, quella infantile – adolescenziale dove ci si forma realmente.

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Il giovane che da umili origini diventa l’ eroe, il “mago”maestro Jedi Obi wan Kenobi, l’avventuriero spaccone Ian Solo, la donzella dal temperamento forte principessa Leila Organa,  Chewbecca l’animale amico che parla,  i droidi buffi con i loro siparietti, e il cattivone di turno Dart Fener, a capo di un grande impero tirannico universale.  Sono proprio loro che ci sono più rimasti di quella fiaba con cui abbiamo cominciato a percepire anche il nostro mondo, e la ritroviamo cosi spesso in citazioni, perché fa parte davvero di tutti noi, nel più profondo.

STAR WARS NEI DECENNI
Chi ha amato negli anni ‘70 e ‘80 la trilogia, ora detta “classica”, non avrebbe mai immaginato che prima o poi avremmo potuto avere in sala, episodi successivi, anche se la storia poteva aprire scenari davvero ad anni e anni di nuove avventure. Ma chissà forse questo poteva anche avere un effetto di annullamento.
La fiaba ci piace finché è strettamente collegata, ai primi episodi.  Star wars fu un apripista, a tutto l’attuale cinema di effetto a cui ormai siamo abituati. Solo nel giro di pochi anni dopo la sua uscita, ci siamo emozionati per altri titoli, tratti da storie di genere fantasy – fantascienza, diciamo che oggi abbiamo più mezzi, ma paradossalmente sta tornando a mancare la “magia”. Faccio un esempio, Avatar, personalmente sono andata a vederlo, per ammirare un nuovo modo di fare cinema, che stava evolvendo  e da quel lato mi ha parecchio affascinato, però la storia non regge, è un già risentito, il collage di tante cose trite e ritrite, i primi dieci minuti mi ripagavano del biglietto, ma non andrei mai a rivederlo.
La storia cari amici è il perno fondamentale, se manca, oppure se è messa li cosi tanto per fare botteghino, allora non funziona. Manca la magia.

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IL VERO SUCCESSO
Quello che poi trovo ci unisca tutti nell’adorare ancora quei primi film, è come la storia non tratti troppo distintamente, i temi violenti che oggi ormai subiscono minime censure, il sesso, la religione, l’egoismo, la sete di potere, e i vari poteri occulti. La forza, che sanno gestire solo i Jedi, veri guardiani della pace, di quella parte inventata di universo, non è identificabile con poteri divini,  tutto fa parte di un destino che si può più o meno accettare. Non ci sono punti oscuri che distolgono troppo dal vero intento della storia, divertirsi, avventurarsi e farne parte. Anche dopo la centesima visione, la sensazione è sempre quella.
Un sacco di affezionati torneranno in sala per ritrovare quel senso, un po’ sparito nel tempo, la voglia di emozionarsi come dei bambini.
Speriamo che anche i nostri bambini abbiamo la fortuna di ritrovare qualche grande significato. Una nuova speranza. Ma non confidiamo troppo perché i tempi sono nuovamente cambiati, lo stesso creatore di Star Wars, oggi è un adulto, diventato infine lui stesso, la macchina creatrice che approva o cancella quello che ci viene poi mostrato.

UN’IMMAGINE DEL FUTURO
Lascio per ultimo un appunto, per far capire quanto la storia di Luke, Ian e Leila, sia dentro di noi.
Anni fa vidi l’ennesimo film che citava la prima trilogia, si chiamava “Il regno del fuoco”. In una Londra post apocalittica, dopo che erano tornati in vita degli enormi draghi sputa fuoco, gli uomini vivevano sottoterra, senza più tecnologia ma nemmeno libri, essendo quasi tutto ormai distrutto.
I protagonisti quindi raccontavano ai bambini le storie a voce, come si faceva una volta, ci sediamo anche noi tra loro, ad ascoltare …
<<No! Io sono tuo padre!>> , ed ecco salire un coro di Ohhh!!
Una storia che non morirà mai.
Semplicemente magnifico.

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