Il DITO e la LUNA

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IL DITO E LA LUNA
Mi trovo nuovamente a scrivere nello spazio “egoismo base” del mio blog, perché semplicemente vivendo la propria vita, è inevitabile  ci sia  la voglia di interagire con gli altri, oppure al contrario venire avvicinati. Infatti l’uomo è un animale sociale e per tanto ha l’istintivo bisogno di allacciare e mantenere rapporti, per trovare un suo equilibrio, fosse anche il tipo di persona più sfuggente e solitaria. Non si può di conseguenza evitare quel contatto con la parte egoistica, insita sempre, non dipende ne da chi si è, o quello che poi si vuol effettivamente trasmettere o ricevere, come per gli animali ci sono istinti, per l’uomo di oggi c’è come mescolato al sangue stesso un fluido di puro egoismo , che si è imparato negli anni a renderlo una parte indissolubile della propria personalità.  
E’ più facile notare la presenza di egoismo negli altri, ma poco in sé stessi, eppure ogni tipo di contatto, visto da fuori, pare una vera e propria partita, ognuno dei partecipanti, sta nella propria parte del campo, divide una rete, dritti e  rovesci, è uno scontro, seppur amichevole. Ci hanno insegnato cosi, lo facciamo a priori, si studiano le mosse, parte il pensiero, filtrando la vera essenza di tutto, a favore di proprie ragioni, per primo alimentare l’Ego, perdendo la vera occasione… cioè condividere.  Allora essendo inevitabile, arrivare a una fase di gioco, bisogna accettare le regole? No basta sedersi senza nulla in mano, senza giocare la partita.
Se si comincia una qualsiasi conversazione, con discorsi diretti a segnare dei “punti”, e che non abbracciano un legame comune, non si arriverà mai a capo di nulla. La vera comprensione, empatia, amicizia, sta nell’ essere semplici, mettendo al centro di ogni nostra azione o parola, la grande volontà che si mette nel raggiungere i propri obiettivi, ai sentimenti sinceri non servono poi molte spiegazioni. A che serve dover trovare un argomento, mentre basterebbe solo svelare il sogno che fa muovere tutto. Quello è la più grande certezza di noi, e difficilmente si può smontare. Il materiale si invece, non da alcuna sicurezza, non si può costruire su quello che può crollare, in qualsiasi momento.
Indicare con il dito la luna è un gesto nobile per alzare lo sguardo di chi hai vicino, troppo spesso puntato verso le questioni più tangibili,  i pregiudizi, il sentito dire e la diffidenza che nutriamo sempre più spesso, specialmente per chi dovrebbe essere il nostro principale punto di riferimento nella vita.
Sempre questa pessima abitudine di guardare quel dito, cercare in quello qualcosa su cui sfogare le nostre paure, ansie, indecisioni, cattiverie, ma anche trovarci un senso di superiorità. Per qualche motivo dobbiamo sentirci a posto e vedere nell’altro qualcosa che abbiamo in più, rivalse interiori per chiudere falle e buchi, sentirsi migliori e più fortunati, come descritto nel post Per fortuna c’è chi sta peggio!
Potessimo trarre dalla vita altrui quello che non si è afferrato nella nostra, invece sempre a star soppesare e supporre solo dall’evidenza, dare qualcuno per sconfitto, mentre la prima di tutte le sconfitte sta nei propri sensi di colpa che si fuggono con il sentirsi superiori. Decretiamo infatti, un verdetto  assolutamente senza sapere cosa si possa provare, in qualsiasi storia che non sia la nostra. Non ci avviciniamo neppure a quel significato di dolore che in fondo ci rende tutti uguali, non importa quale che sia la causa. Perchè non vediamo aldilà dei nostri bisogni. Quindi il prossimo ci serve a questo? A sentirci a posto? Oppure per capire che esiste ancora un briciolo di umanità?!!

LE PERLE DELLA VITA
Un giorno parlando con una persona che aiuta davvero gli altri, di fronte a discorsi di solidarietà e vicinanza, mi ha voluto subito far ragionare, da dove nasca la mia volontà di aiutare gli altri. Molto spesso infatti c’è chi crede di far del bene, mentre in realtà sta nuovamente alimentando un’idea, espiando mancanze dentro di sé, insomma l’egoismo può star dentro anche a quelle che sembrano le migliori intenzioni. Adoro queste conversazioni, il dito di questo amico, ha indicato effettivamente non me, ma la cosa più importante… il vero motivo di una scelta … maturando enormemente la mia coscienza. In effetti ho risposto, mi sono accorta che non è sempre stato solo per gli altri, ma ho capito il mio errore e mi sono corretta nel tempo. Questo si che  è  stato uno scambio di esperienze!

bilancia1Ho sentito una storia di recente, che pone benissimo in primo piano questo problema: affermare di essere sempre stati bravi, aver fatto il proprio dovere, ma essersi chiusi , quando ti veniva chiesto di fare qualcosa di davvero grande e importante a un categorico NO! (perchè ti veniva chiesto troppo) …  ci rende migliori di chi ha fatto una vita dissoluta, senza regole, e remore per poi capire il proprio errore, e dopo tanto tempo aver detto SI!?
I momenti di queste prove, decretano poi alla fine tutto il senso della nostra vita. La famosa bilancia, non tiene conto di tante cose vuote, e che facilmente si hanno a disposizione ma piuttosto anche solo di una per cui si è davvero dimostrato di essere usciti dal guscio protettivo dell’egoismo a favore di un’azione dove ci si annulla, dando la parte migliore e vera di sé. Per quanto mi riguarda, ho sempre pensato che senza ben saperlo, mi sono data più volte questa possibilità oppure tolta non provandoci neppure, di indicare agli altri quella luna, dove ho trovato i miei significati, quello che è certo è che ogni giorno, ho modo di farlo, pur ben sapendo che sarà, più il dito ad essere visto, che sia in alto oppure in basso non conta. Si guarda solo alla persona e quello che è o meglio ancora non è.
Un po’ il senso della frase: dare le perle ai porci; mi fa riflettere ma in questo caso c’è intento di chiarire il dare o non dare a tutti, facendo distinzioni, quindi le ricevi anche a tua volta. Togliendo infatti il pensiero alle azioni ed essere sempre come ci si sente, dando proprio tutto a tutti senza differenze, nel bene o nel male, forse allora a forza di indicare, si comincia a far capire. Si alzano gli sguardi verso l’alto.
Ma se la luna venisse invece indicata a noi? Subentra orgoglio, lo stesso egoismo, la luna dovrebbe essere la stessa per tutti, ma invece percepiamo sempre differenze, che si scontrano con le nostre certezze e risposte. Nella libertà di tutti, allora sarebbe giusto anche ascoltare e volgere lo sguardo dove a nostra volta viene indicato,  e in questa condivisione anche se di concetti tanto diversi, trovarsi nell’unità comunque di voler guardare aldilà del dito.

lunafilo

Purtroppo questa bellissima filosofia del “il dito e la luna”, è stata intaccata come  molte altre. Oggi si fa volgere lo sguardo volutamente verso qualcosa per nasconderne altre, i mass media, i potenti, ci indignano o commuovono, con lo scopo di cambiare le nostre opinioni, su molti grandi argomenti, come fossimo una banderuola segna vento. Tanto ormai abbiamo poco peso sulle decisioni che si prenderanno, semplicemente viene indorata la pillola, facendoci credere di avere ancora libertà di scelta e quindi di conseguenza poterci tenere a bada. C’è inoltre gente pagata per influenzare il pensiero degli altri, c’è chi ci rende omicidi, oppressori, inquinatori, consumatori, facendoci sentire a posto, e di conseguenza verso realtà più piccole e vicine, assolutamente intransigenti e bacchettoni Se potessimo sentire tutte insieme le ingiustizie reali di cui siamo parte, la morte non ci farebbe più alcuna paura, rispetto a tale dolore, per quello che c’è dopo è un’altro discorso.

I VERI EROI DEL NOSTRO TEMPO. gandhi2Chi ha sempre voluto indicare la luna, sa di essere davvero particolare perché non porta l’attenzione su di sé, anche se è inevitabile averla, troppe persone hanno bisogno di risposte più tangibili, più ora, piuttosto che domani. Concentrare le ricerche altrui verso di sé non ci rende assolutamente migliori, i più grandi di tutti i tempi, indicavano la via giusta, e davano consigli per camminare sulle proprie gambe, senza farci troppo soffermare su di loro e il loro dito.
Si sa sempre di trovarsi di fronte al non egoismo, proprio quando questi speciali incontri non vogliono prenderti, ma lasciarti andare avanti, verso comunque quella che si scopre poi, la stessa strada.

 

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