Il Trono di Spade 1 Serie tv e libri

 

Come tanti, sono venuta a conoscenza di questa storia , dopo la programmazione della prima serie questi ultimi mesi sui canali digitali. Quasi per caso quindi sono giunta ora qui a parlarne, divenendone una piuttosto animata sostenitrice anche contro le polemiche che ci sono state soprattutto da gruppi cattolici, dovute per alcune scene piuttosto esplicite non solo di violenza ma di stampo sessuale (poi censurate in prima serata). Dopo poche puntate  sono corsa immediatamente alla ricerca dei libri, che tutti in qualche modo abbiamo negli anni intravisto sugli scaffali dei negozi, sulle copertine c’erano illustrazioni di draghi, oppure  campi di battaglia , e sopra fascette rosse con scritte accattivanti per esempio: Le Cronache del Fuoco e del Ghiaccio , dell’ autore  George R.R. Martin  nuovo entusiasmante capitolo!” Ma prima di un boom decisivo sicuramente il tutto doveva arrivare proprio  ora sullo schermo , pubblicizzandolo soprattutto per quella cornice composta  da un alone piuttosto marcato  di perversa sensualità. Infatti ciò che mi è balzato subito all’occhio, leggendo le righe già solo del primo libro, che  in Italia è stato diviso in due come è capitato ad altre saghe,  con i titoli di  Il Trono di Spade  e   Il grande Inverno , è stata che il rozzo linguaggio non arriva maggiormente dall’autore, che trattando il periodo medievale poteva anche starci ( si sente persino a tratti mancare).  Molto ci hanno messo invece  gli sceneggiatori con grandi ghirigori rimanendo per ora, nella prima stagione, piuttosto fedeli alla sorgente, sono loro ad aggiungere quel tocco che a momenti stride per il limite alla esagerazione ma che ammetto, è decisamente più congruo  al contesto. Si calca in video forse fin troppo su alcuni personaggi, lo stesso Tyrion Lannister, tra i protagonisti indiscussi, il nano dall’umore sferzante e donnaiolo, nel libro fa intravedere la sua anima gentile mascherata dall’armatura dell’orgoglio nonostante la sua condizione molto grottesca, ma l’attore Peter Dinklage , pare persino costantemente  affascinante e immedesimandosi in lui potremmo ambiguamente  invidiarlo, in questo Tyrion  si intravede appena secondo me la vera anima del personaggio scritto, come in scene dove aiuta anche chi è palesemente un suo nemico ma dichiarando che nella vita ha imparato a non avere amici, dovremmo detestarlo. Eppure bisogna dirlo, molti dettagli vengono a mancare proprio nel libro, dei profondi buchi neri dove non sapremo mai che sarebbe accaduto, apro piccola parentesi sull’incontro tra Eddard Stark e il suo figlio bastardo Jon Snow prima delle rispettive partenze da Grande Inverno verso il proprio destino, lacuna chiusa dalla serie tv e ringraziamo;  la carta a parte alcune dimenticanze (trascurabili per chi ha fretta) offre non pochi punti in più sulle i per chi ama la storia e vuole più definizione umana. Proprio per queste che si credono sottili differenze a volte ci si trova ad avere un personaggio preferito differente dall’una all’altra parte, tra pagina e schermo. Mi capitò anni fa leggendo il Signore degli anelli, e in seguito vedendone i film, non è assolutamente bello dividersi, l’immagine può staccare dall’essenza,  ma  in questo caso finora quasi tutto coincide e il mio personaggio preferito non può che essere Jon Snow, l’istintivo, a cui mi sento legata per diverse motivazioni personali, anche al suo lupo albino Spettro; Arya sembra quasi la sua gemella più che sorella, sono un tutt’uno e in un futuro li vedrei bene nuovamente vicini. Penso sia la prima volta che mi capiti per quanto riguarda episodi a puntate, di “vedere” una storia  prima di poter leggere le parole scritte da cui è tratta, ho sempre creduto non fosse cosa apprezzabile ma in questo caso particolare, è stato tutto piuttosto fruibile. Il forte desiderio di conoscere come sia nata originalmente  una storia cosi ricca di personaggi differenti e spunti, non annoia minimamente la sua ripetizione.

Il Portale del Cavallo di Vaes Dothrak

Il Portale del Cavallo di Vaes Dothrak

Ogni libro corrisponde circa ad una serie, nell’aprile del 2013, l’ America ha trasmesso  in diretta tv, la terza stagione di Game fo Thrones (titolo originale della serie), e subito durante  la prima notte ha realizzato un record assoluto. Chi ha messo disponibile la puntata in rete dopo averla registrata, ha reso possibile il milione di download entro solo il mattino seguente! E questi dati sono solo un indicativo delle visioni illecite diciamo, pensiamo a chi invece ha proprio seguito in diretta e quelli che l’ hanno fatto qualche giorno dopo con le prime versioni tradotte per gli altri Paesi tra cui anche l’Italia e la sua Sky. Ci troviamo di fronte però a molte altre prime volte della storia televisiva, oltre ai costi che  richiedono praticamente al pari di un film completo ad ogni puntata, sei milioni di dollari per circa 50/60 minuti,  ci colpisce tale successo per il suo genere Fantasy mai seguito in passato fino a tali numeri. Certo finora il quadro che ci viene mostrato è questo:  in questa prima parte ci stiamo affezionando ai personaggi, non ci sono magie ed alchimie ma molte leggende, storie di antiche guerre e alleanze, forse si sta avvicinando qualcosa di oscuro e che ci porta a dividere senso di realtà e fantasia. Però lassù lontano, oltre la grande Barriera del nord, il nostro sguardo ne è ancora distolto da trame di potere e rivendicazioni, come se  fossimo  abitanti alla corte del Re. Piccola parentesi, altre volte questo tipo di filone ben strutturato, ci ha tenuti legati cosi , con la curiosità, prima verso le persone, poi vedendo gli ambienti pian piano stravolgersi, e in un botto  catapultare ogni peggio immaginabile mostri, morte, misteri. Un po’ troppo da assimilare insieme, anche se prima sono passate molte pagine/puntate,  cosi  tutto ci cade pultroppo, un piccolo-grande esempio  è Twilight, davvero molto interessante al principio ma finito per divenire tutto il contrario alla fine…la delusione quindi è in agguato? Quattro o cinque libri, film, molto buoni che poi vengono annullati da un’ambizione di trattenerci troppo monumentale? Ricordiamoci la fine di Lost, a una macchina che fa soldi, gli si aggiunge sempre più lievito, perché la suspense la puoi tirare solo fino un certo punto, poi devi dare o la torta inevitabilmente si sgonfia, anche se ormai i danni dopo tanto tempo non si avvertono più per chi produce, dirige, interpreta… ma la storia e noi?

Potrei andare a vedere come si snoderanno le cose più avanti per il nostro fiero Trono di Spade ma decido di fare un passo per volta anche se sono più indietro di altri e mi voglio godere gli stessi attimi di attesa, spero quindi di non ricevere le sorprese descritte sopra.  Consiglio intanto vivamente  i primi libri, sono scritti in forma leggera, solo qualche intoppo lo si può trovare  con i tanti nomi, di famiglie, casate, luoghi, Dei, che spesso si somigliano pure, ma tutto normale per questo genere e anche per altri ambientati in tempi dove il nome che si portava e le origini  di appartenenza erano di enorme rilevanza. In conclusione appoggio molto la visione sullo schermo, potendola commentare in diretta con altre persone sui network come twitter  è una bella esperienza, ma nell’attesa aprite i libri,  senza quelli molto viene a mancare, pollice alto alla prima stagione (meglio non censurata), al Trono di Spade e Grande Inverno (si leggono molto scorrevolmente, nessun tempo perso). L’avventura dei sette regni qui  continuerà, sicuramente in grado di trasmettere sempre più, i suoi tanti messaggi non solo rivolti al lato rude e spicciolo della vita  ma anche a quello più interiore, fatto di sentimento e forze che spingono da sempre, anche noi, in avanti, verso i più grandi e nobili ideali.

http://youtu.be/_G84VfAeD7E

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