LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI

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LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI
A questo gioco che è diventato la vita, vince quindi chi offre di più?  Si investe su persone, anche solo delle semplici conoscenze, per rivenderle in apparenza. Si comprano consensi, cucendosi addosso il vestito dell’imperatore. Tutto un gran fumo e niente arrosto.
Non sto parlando di schiavitù, no assolutamente, quella la aborriamo tutti, non dovrebbe più esserci nei famosi anni 2000. Ma a chi vogliamo raccontarla?! Per due lire siamo pronti a venderci qualsiasi cosa. Basta una parola per rovinare la vita di chiunque, perché ormai esiste una linea ben marcata tra apparenza ed essenza, ed essere amici o compagni fedeli di anni non significa nulla di fronte a foto o testimonianze pubbliche di poche righe. Anche se sei qualcuno che per quieto vivere non si vuole esprimere, vieni prezzato: come un non attendibile, che non da supporto, che non ha valore. I veri sentimenti non cambiano il loro aspetto per essere dimostrati, sono coerenti, sono un fuoco sempre acceso, ci sono e basta. Il momento del dolore è facile da condividere, ma lo è molto meno quello della felicità, che non c’entra nulla con l’apparenza. Probabilmente chi esce definitivamente dai nuovi giochi fomentati dalla comunicazione (chat-bacheche-social network) sempre attiva e rapida, ha contrariamente a quello che ci può dire inizialmente la testa, qualcosa in più da darci e non il contrario.
Avere vicino la voce fuori dal coro, che stona l’allegra sinfonia della concatena di un finto evolversi ed andare avanti, ci stizzisce perché vorremmo baloccare ancora fino alla fine dei giorni, senza prendersi mai delle vere responsabilità. Il grillo parlante è solo la nostra coscienza non un nemico da schiacciare.   

ESSERE TRANQUILLI NEL PROPRIO CASTELLO
Si, seppure sembra siamo cosi aperti, rispettosi, comprensivi, non facciamo altro che sputare sentenze da dentro i nostri confini. Sovente ci torniamo dentro, volendo cambiare tutto tranne che quello che sta al suo interno.  Ma come si può giudicare e valutare il mondo intero cosi? Come siamo arrivati anche a mutare il valore di vecchi sentimenti duri come la roccia con metodi di valutazioni che si basano su nulla di concreto?
Pure i sogni notturni, che tanto sembrano illogici, senza materia, senza tempo, possono dirci tantissimo della nostra vita. Li stiamo confondendo con sogni creati, inoculati mentre siamo svegli e non ci appartengono realmente.
Dobbiamo sempre avere qualcosa da fare, e nel frattempo doverlo raccontare e condividere, ma nel minor tempo possibile. Si dimostra e basta. E appena elementi mancano, allora si usano sostituti: figli, animali, viaggi, oggetti, desideri, propositi, folte compagnie, impegni interessanti … di certo mostrarsi mentre si fa l’ordinario non è abbastanza, tutto deve prendere una piega straordinaria. Che trasmetta solo il meglio.

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E proprio in questo aspetto, l’ amicizia comprata all’ asta dei sentimenti, compie le sue azioni più contraddittorie, non essendoci felicità e serenità interiore, sembra sia comunque  e ovunque, e la nostra vita si riduce a una serie di scatti catturati durante la giornata ma che non durano che solo quell’attimo. Quindi  si arriverà ancor più a domandarsi se effettivamente manca qualcosa in noi.
I veri amici probabilmente di noi hanno accettato davvero tutto, anche i grandi cambiamenti interiori dovuti alla maturità, gli sbagli e i lati più difficili da comprendere.  Ma la grande onda moderna della  visibilità e della risposta immediata, che offre indubbiamente  più possibilità  di ascolto e consolazione,  finisce per accarezzarci di lusinghe. Suonano continuamente i campanelli, è qualcuno che sta alla nostra porta, e colma il bisogno di compagnia, ma non si fa mai realmente entrare nessuno. Lisciamo le piume di pavone, passando già oltre.
Chi mai un tempo avrebbe pensato di rispondere a svariati messaggi e squilli, mentre si era fuori in compagnia? Oggi è una vera cafonaggine a piede libero. E’ solo l’idea che possa succedere tutto proprio in quel momento, è solo un’altra dipendenza da aggiungere, quindi perché non scegliersi una compagnia che la pensa allo stesso modo? Non ci si parla più guardandosi negli occhi, si parla con un bel bicchiere pieno di sprint in una mano, e un piccolo schermo nell’altra, dove si osserva quello che stiamo facendo senza averlo vissuto.

TORNARE AI SENTIMENTI  E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE
Ma facile per chi scrive osservando gli altri, giudicare, cosa mai può cambiare cosi? Sono solo refoli al vento. Un altro modo per starsene chiusi nella torre d’avorio, come le stesse persone che si commenta, ne più ne meno.
Quelli che si dicono “moralisti”, non sono mai ben visti nella loro epoca, ma a distanza di anni vengono riscoperti e sulle loro idee, si possono basare le nuove vie dell’evoluzione mentale.
Purtroppo c’è chi ha visto l’arrivo di crisi molto gravi, ed ha passato tutta la sua vita, incompreso, preso per pazzo e terribilmente scomodo. Anche oggi è cosi! Ci sono stati e ci saranno sempre uomini estremamente altruisti, presi per adoratori solo del proprio IO, naturalmente sofferente.
Non mancheranno mai in ogni epoca, anche quelli che si approfittano  invece della buona volontà della gente, di fare del bene e cambiare le cose, campandoci sopra. Chi ha davvero potuto lasciare qualcosa di importante, sono stati personaggi che amavano a tal punto il mondo da annullarsi, non mollando davvero mai, scegliendo tra quello che gli diceva il cuore e la breve strada chiamata celebrità.
Ciò che si compra, non porterà avanti i veri intenti.
Nemmeno fare le cose solo per sé stessi, per riempire i vuoti, a meno che non sia un modo per riempire il calice di sostanza vitale, e farlo traboccare fuori, indistintamente , senza trattenere e bagnare cosi chi sta in parte.
Ubriacarsi, drogarsi, lasciarsi andare dalla corrente, rende l’esperienza più bella che ci sia stata concessa, in inutilità, si diventa  peso morto, un numero, assolutamente privi della coscienza di quanto si possa essere per primi capaci di atti miracolosi, solo essendo sé stessi, riservando le proprie emozioni a chi ci è di fronte, per caso o per forza in quel momento.
La vita è collegata al nostro respiro, li, adesso.

NON E’ MAI UNA FINE MA UN FINE
bigliettiprezzo1bbL’asta dei sentimenti, pone l’accento su un tema molto preciso, una nuova malattia dei nostri tempi, ovvero l’ Accumulo compulsivo . Siccome non si sta in realtà cercando nelle direzioni giuste, abbiamo portato quella che era solo la ricerca di un oggetto, in grado di quietarci momentaneamente, nella ricerca anche delle migliori offerte affettive.
L’amore inteso come rapporto di coppia, richiede troppo forse di personale, a chi si sente già stremato nelle forze, dai nuovi problemi (soprattutto di tipo economico)  e da vecchie storie che non hanno superato tanti colpi inferti nell’intimo. Ciò che si cerca nel proprio ideale deve essere creato a puntino per le proprie esigenze, ovvero fondamentalmente chi può starci in parte è qualcuno che non cambi le nostre abitudini (di sempre, buone o cattive), che porti nuovi stimoli e perché no, anche sollievo ad aspetti economici.
L’offerta adesso è pressoché infinita, anche in grado di mantenere l’aspetto idilliaco sempre, sia della ricerca che della pseudo conquista. Quando il tutto viene consumato, come la classica lattina gettata ai bordi della strada, si getta e se ne prende un’altra, ricominciando dal bisogno iniziale. Oppure si mantiene, il vecchio e il nuovo, pepando decisamente la vita come vediamo nei film. Giovani, vecchi, persino bambini. Maschi, femmine, oppure tutti e due insieme. Ti viene detto che tutto è possibile, ma rimane comunque  una tentazione, come ulteriore prova  a trovare il meglio, nell’acquisto di nuovi sapori.
Ci si trova in sostanza  solo in un grande mercato a cui non interessa niente di te, sei merce, sei un numero, niente più, entrare in questo mattatoio dei valori, ti rende solo uno schiavo al pari di chi stai comprando, o credi di comprare.

IL BAMBINO CHE E’ DENTRO
La fanciullezza è l’inno con cui abbiamo sempre inteso, andasse presa nel modo giusto la vita, eravamo decisamente più felici allora, ma nel senso immaturo essere bambini  è solo distruzione.
GIF ppan12Come nelle stagioni, si raggiunge la pienezza nella consapevolezza, un adulto che prosegue il suo percorso senza perdere il meglio dell’essere bambini: il coraggio, la lealtà, la mancanza di malizia, l’intento di arrivare ai sogni più genuini, nella continua sorpresa della scoperta di nuovi lati di sé e del mondo, che deve arricchire con la conseguente crescita.
Passeggiare per strada e sentire pezzi di un dialogo ad alta voce, tra due sconosciuti: <<Sono solo e sto bene cosi>> risposta <<Fai bene!>> , un motto ormai imperante, che in realtà fa male dentro a chi lo sventola come punto di forza. Chi è solo è preda più facile, dell’ asta dei sentimenti.
Il “bambino” lasciato solo soffre, non ha nutrimento, tanti giochi non servono a coprire il suo bisogno di amore, non avere questa percezione tanto fondamentale della realtà dei nostri comportamenti, annulla la base su cui poter poggiare ogni nostra possibile felicità.

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