LA NOIA distruttrice della vita

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LA NOIA DISTRUTTRICE DELLA VITA
Quando ormai si crede di aver provato tutto, proprio lì si rimane senza alcun risultato. C’è chi segue i canoni ufficiali con cui ci è sempre stato detto si sarebbe raggiunta la stabilità, oppure usando il grande parolone assoluto: LA FELICITA’. Chi invece sentendosi ingannato, ha intrapreso tutto un altro percorso, fatto di piaceri, libertà istintive, e proprie regole doro del vivere bene. Ma ecco infine come risultato per tutti lo stesso male moderno, ma anche antico. Si fa sentire forte il vuoto interiore contro cui si è cominciata la stessa battaglia, anche se con armi diverse, e sebbene ci siano oggi più cibi e vezzi per colmare ogni lacuna, tanta offerta e pure meno fatica, la malattia non fa che peggiorare. Quella noia e inettitudine cosi legate insieme, che fanno vedere ogni cosa dello stesso grigio informe colore. La tenia dell’ anima che si nutre di ogni stimolo, indebolendo sempre più la bellezza degli antichi sogni per cui si dava un senso ad ogni minima azione. Ed ecco poi la coscienza di aver provato ad aprire porte chiuse, con le chiavi sbagliate, e quella lunga corsa al non farsi prendere troppo dal tempo, per accorgersi di aver perso la gara ed ogni vera occasione di vita .
E’ forse questa piaga profonda  a farci passare la voglia di perseguire? Che induce a prendere senza più dare nulla, lasciandosi andare dalla stessa corrente a cui si pensava di andare cosi contro?   

COSA SIGNIFICA FARSI CATTURARE
Anche se nella maggior parte dei casi, il lasciarsi abbattere, dipende da noi, dobbiamo anche mettere un forte accento sulle cause esterne alla nostra volontà. Nel momento che sentiamo che nulla possa più stimolare la nostra voglia di vivere, sia per quanto riguarda le piccole azioni quotidiane, che quelle che si possono creare per costruire nuovamente grandi possibilità, significa che ci siamo fatti avvelenare dalla società.
mozzi2Cadere è umano, ma perseverare diabolico. Quando avvertiamo che un ambiente o un tema specifico, ci porta fuori rotta, disturbandoci  al punto di cambiare la nostra stessa personalità, sarebbe bene fermarsi un attimo.
Dove non esiste egoismo? Si dovrebbe pensare continuamente come con le nostre azioni,  diventiamo noi stessi un veicolo sbagliato, di pensieri e sentimenti. Le colpe non sono solo negli altri, e come nelle catene di Sant’Antonio, se si è attenti alle proprie deviazioni, si può spezzare il proseguirne, evitando ulteriori contagi.
Quando diciamo noia, molto spesso come esempio la testa ci propone, l’amore di coppia o coniugale dopo anni di convivenza. Il tradimento è visto più probabile come conseguenza di mancanze soprattutto fisiche, dovute al compagno\a , che piuttosto per motivazioni molto più ampie e dolorose proprie. Questo è lo sbaglio più grande! Negli impegni presi, nelle promesse, l’amore non dipende solamente dalla qualità di un rapporto sessuale, perchè ne è solo uno dei tanti aspetti che nascono dal suo vero significato.

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Quindi se per uno sfizio, o una sensazione di mancanza, si va altrove a cercare questo, vuol dire che alla base, l’amore e le promesse sono state nulle fin dal principio, anche se oggi vogliono farci sembrare questo fatto, come naturale, lecito, incitando alla poligamia, perché fa bene, perché l’amore non ha limiti e confini di alcun tipo. Quindi seguendo questa logica , un uomo adulto, insoddisfatto, può anche andare con bambine e bambini dall’altra parte del mondo, perché essi sono stati cresciuti per questa arte di piacere, e non ci vedono nulla di male. Seppure sia palese schiavitù, rendere oggetto chi è indifeso e impotente , per noia e schifo di una vita dove si ha già tutto,  si sta facendo in modo che questo abominio continui. Se oggi continuano ad accrescere le violenze, e le possibilità di commettere azioni prima mai neppure immaginate, è perché c’è chi fa leva sui vuoti interiori per guadagnarci qualcosa. Su qualche versante prima o poi cadiamo, che sia il gioco, la seduzione, la droga, il cibo, la violenza, nuove dipendenze per sentirsi dei fittizi padroni,  in realtà solo della propria decadenza fisica-morale. Ogni forma deviata di “lecita evasione” infine però si nasconde. Anche se i numeri dei profitti parlano chiari, di fronte a domande dirette si è sempre l’eccezione nella maggioranza, in questo caso quindi è giusto il detto, oltre le belle parole siamo solo una regola.
Ormai sappiamo esserci frecce ben mirate a qualsiasi possa essere la nostra maggiore tendenza seppur buona inizialmente, bisogna quindi armarsi soprattutto di temperanza.

addormentatabluPARTIRE DALLA PROPRIA FRAGILITA’
Mentre si tende come dicevo poco fa  a cancellare, nascondere, mentire. Bisognerebbe invece ritrovare la propria forza, proprio dalla più grande fragilità. Come capita a molte persone, con esperienze davvero difficili, tornare umili, riaprire le ferite in modo che siano visibili a tutti e farne testimonianza, non essere più un veicolo dello stesso male verso chi abbiamo più vicino. Avete notato che molte nostre tendenze sono frutto di altre che abbiamo vissuto per prima cosa nella nostra casa?
Genitori alcolizzati, figli alcolizzati, bambini violentati e possibili violentatori da adulti, separazioni dei genitori e difficoltà nell’ instaurare dei rapporti duraturi. Di conseguenza noi genitori di oggi, trasmettiamo ad esempio il mutismo dato dai telefonini sempre in mano e accesi, nei momenti in cui servirebbe più condivisione. Oppure senza dare un minimo di educazione lasciamo siano i programmi tv a svelare come sia dura la vita, e farle crescere le nuove generazioni. Un vero disastro.
Nella noia già avviata purtroppo è più probabile ne nascano altre. Non arriva lo stimolo di non finire allo stesso modo dei modelli che abbiamo, questo è dovuto allo scoraggiamento, l’impotenza, il non avere nessun punto di riferimento abbastanza forte che non faccia parte comunque già di un sistema malato.
Perché allora non diventare il nemico numero uno proprio di chi ci sta usando, come quei parassiti alieni di vecchie storie di fantascienza? Far morire il germe patogeno dentro di noi, senza farlo più uscire, se non come prodotto buono.
La medicina più grande che esiste ad ogni tipo di male è risollevarci, riaccendere la miccia, dimostrare che la nostra personalità più sofferente ma genuina è anche la più forte. Superare i momenti più tragici esistenziali, sono la più alta dose di stima (e non orgoglio) verso noi stessi, sapersi ancora in piedi e vivi, con tanto da dare di concreto al mondo.

SONO SOLO SCUSE
A volte non ce ne accorgiamo, ma lasciamo che la noia e l’inerzia lavorino per noi, o forse facciamo solo finta apparentemente, perché è più comodo, non fare nulla, lasciarsi trasportare, e lamentarsi solo poi quando è troppo tardi.

purgatorio commedia1Nella Divina Commedia di Dante, chi per tutta la vita ha aspettato l’ultimo momento per pentirsi o pensare davvero a vivere, viene messo ai piedi del monte immenso del Purgatorio. Dopo la morte, le anime esitanti in vita staranno per molto tempo ancora ad aspettare, ad un passo solo dal cominciare la grande scalata, fino alla pace del Paradiso. C’è quindi nella persona, una certa consapevolezza che si sta sprecando il tempo, che ogni strada intrapresa va bene se è per allungare anche solo di poco, l’inizio di quella che costa qualcosa in più. Ci si aggrappa solo a ciò che c’è sempre stato mentre ci fa paura davvero il nuovo.
La noia dilagante nella gioventù poi, ci lasci senza fiato, fare il pieno di emozioni sempre più vicine alla morte, in un periodo dov’è fondamentale la ricerca del proprio Io. Vengono a loro lasciate troppe libertà inutili che limitano quella più fondamentale che ha sempre avuto radici nobili, nelle regole, i valori, gli esempi di temperanza, o almeno in un minimo di intento nel  mantenerli  il più possibile.
Infine pongo la lente, su un enorme fonte da cui, si viene giornalmente contaminati dalla noia e il disprezzo : vivere costantemente la vita degli altri. Andando alla ricerca di notizie, pettegolezzi, ma anche immagini di ciò che ci pare sempre più quella felicità che manca in noi.

E’ l’aprirsi della voragine finale sotto i piedi. Si dovrebbe prendere, solo ciò che può servire a comprendere meglio cosa  ci pungola cosi profondamente e perchè, ma nel gioco dell’apparire praticamente globale, non si fa altro che  rivalutare ogni giorno quello che si ha, o si è scelto, soppesando con ben poche genuine realtà. Se ancora non  si è riusciti a prendere coscienza che nulla può darci ciò che possiamo scoprire già di possedere, allora per primo evitiamo di alimentare l’invidia del nulla. Ammiriamo chi lo merita davvero e cerchiamo di trarne insegnamento nel migliorarci, non nel cambiarci.
Basta scuse! Armiamoci di coraggio e imbocchiamo quella strada che già il nostro cuore conosce.

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