La PSICOSTORIA e i viaggi mentali nel tempo

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LA PSICOSTORIA E I VIAGGI  MENTALI  NEL TEMPO.

TORNARE INDIETRO CHI NON LO VORREBBE?
Almeno una volta nella vita ognuno di noi si è trovato a dire, che se fosse tornato indietro forse le cose “ora”, andrebbero meglio. Siamo succubi naturalmente di idee e sogni mentali, magari mentre ci accorgiamo di non
essere arrivati a quei sogni tanto cari. Quando dopo tanta strada , siamo stanchi e rivediamo nel passato alcune soluzioni scartate, o meno coltivate di come effettivamente si doveva. E’ facile che adesso, già maturi, e dopo tante prove, ricerche, sconfitte, forse finalmente diamo colpa un po’ non a eventi ma a noi stessi; non è male farsi esami di coscienza, ma troppo crudelmente buttiamo forse via, scelte e battaglie davvero intraprese con il cuore.
Di momenti difficili ne è piena la vita, ed altre volte già ci siamo sentiti cosi, di stare ricominciando, ma era forse meglio non cominciare proprio ancora prima? Lasciare perdere? Prendere un’altra strada?
Ora ci è tutto più chiaro, ma ci sono voluti anni per giungere a queste risposte. Però forse dovevo … troppo spesso ce lo diciamo! Sia prendere che non prendere decisioni fa di questo una scelta.         

Ci guardiamo allo specchio e non ci vediamo più gli stessi, sotto la scorza però ci sono ancora le cicatrici a mostrarci che è stato tutto vero non solo un sogno.
Non potremmo mai tornare bambini cosi, non si può fare i bambini con tanta coscienza dei fatti più crudi della vita adulta, toglieremmo ogni speranza proprio a noi stessi, non sarebbe più l’infanzia ma una macchinazione, forse toglieremmo i momenti cattivi dei nostri sfoghi, per farli uscire in altro modo non ancora del tutto sano.
Abbiamo mai pensato a che periodo preciso vorremmo avere la possibilità di tornare?
Anche prima del cambiamento fondamentale che si vorrebbe apportare della nostra attuale vita. Tornare sapendo non ci toglie dai pericoli, anzi ne porta altri, poi non abbiamo mai valutato un attimo che siamo solo noi ad avere questo tipo di pensieri … gli altri accetterebbero le nostre conclusioni? Sarebbe davvero possibile cambiare gli avvenimenti?
In molti libri si tratta questo delicato argomento, come nella Macchina del tempo” di Herbert G. Wells , che in una versione recente cinematografica del 2002, vede il protagonista come un uomo che vuole salvare la vita (da un fatale incidente) al suo primo grande amore, e poterla cosi sposare. Ha passato molto tempo, nell’intento di trovare una soluzione, riuscendo a costruire qualcosa di favoloso, di rivoluzionario per la scienza … eppure scoprendo che nel passato di tutti noi niente può venire cambiato.  Dopo una prova continua, capirà che è nel futuro non ancora scritto dove può davvero qualcosa.
Il passato da una grande lezione, ed è fondamentale ma immutabile.
La testa gioca piacevolmente  con queste reazioni, per la paura di comprendere a pieno che quel tempo non ci sarà più, e non torna all’ultimo errore vissuto bensì al primo della lista, è quello a cui si torna sempre.
Un punto forte di rottura da cui non ci siamo più liberati, ci giriamo intorno e ci immaginiamo un’altra possibilità, mentre in realtà quello che ci serve è capire  che senza quella esperienza, ora saremmo persone diverse e con pensieri diversi.
Abbiamo capito da che momento esatto c’è stata una grande svolta? Come mai abbiamo scelto a quel tempo cosi?  Benissimo, queste risposte possono voler dire, far pace con sé stessi. Abbiamo poi lontanamente pensato che cambiando idea, cambiamo anche il nostro mondo attuale, non è detto sia solo in meglio. Sappiamo tutto di noi (o crediamo) ma cosa ne sappiamo di quanto siano felici o infelici gli altri grazie alle nostre vecchie scelte, vogliamo davvero annullare tutto per un bisogno personale?
Forse semplicemente doveva andare cosi, e seppure con la possibilità di modificare, si finirebbe per compiere le stesse azioni anche se in modi e tempi differenti.

macchina del tempo
Se si vuol tornare per l’aver perduto una persona molto cara, per un momento di debolezza, per non aver avuto coraggio ma molta paura.
Se… l’aver dato più importanza a un aspetto economico e veniale della vita a dispetto di contatti più umani e sensazionali che ci venivano incontro, per la strada.
Se… il non aver dato fiducia o il giusto scambio a chi abbiamo incontrato in ogni ambito, dalla famiglia, fino agli amici, ai colleghi.
Se… il non aver provato a seguire davvero quello che ci diceva la parte più profonda e sensibile, quella mai compresa da nessuno, forse pure da te stesso.
Se… le occasioni che ci potevano portare lontano dal dolore e dalle fatiche, e sono passate talmente veloci, come immagini di un paesaggio visto dal finestrino di un treno in corsa.
Voglio solo dire che queste sensazioni di aver lasciato andare qualcosa, sono parte di tutti, e parlarne può farci bene, se proprio non possiamo, almeno proviamo a scriverle e non lasciarle li a bruciare. Anche i mondi del Se, sono dei mondi paralleli che possono vivere se non li lasciamo andare.
A volte quello che sogniamo viene proprio da li, non dobbiamo permettere però che abbiano la meglio sulle nostre giornate, noi siamo qui, adesso.
Spesso commettiamo un sacco di errori per scambiare queste vecchie occasioni andate via, con le forti emozioni mentre le pensiamo;  non sarebbero mai le stesse se cerchiamo di riportare in vita quel tipo di sogni, chi torna indietro, restando nell’oggi ha perso anche l’ultima partita. Certo dipende anche dai casi.
Quindi quando sentiamo parlare di viaggi nel tempo, piuttosto personalmente, non facciamo che pensare a nostre mancanze, fosse anche per vedere come sono andate realmente certe cose, chissà cosa mai potremmo scoprire.
asimovfondazioneStanno girando sempre più anche teorie del complotto globale e mentale, la storia ci verrebbe secondo tali voci  in parte nascosta, riscritta e riletta, affinché anche li non si possa ritrovare un senso più piccolo e prezioso per comprendere le nostre azioni. Per questo argomento davvero interessante, suggerirei di andare a leggere i libri della Fondazione di Isaac Asimov, cominciando dal “Preludio alla Fondazione” (anche se è uscito postumo) … ci fa capire quanto la storia possa essere importante per scoprire quale sia il futuro di un intera specie.
La psicostoria, ossia l’importanza di conoscere il passato di un piccolo e antico insignificante mondo, che anni e anni prima si chiamava Terra, poteva prevedere quello che sarebbe potuto accadere in un momento molto critico, politico e sociale, di una generazione di uomini molto più avanzata e che dominava buona parte della galassia.
Scoprire le proprie radici e i vecchi errori quindi è fondamentale, sono ciclici e prima o poi si torna nuovamente a un punto iniziale.
E’ bello poter sognare, ma quello che serve adesso è realizzare, magari riempiendo quelle mancanze che ci fanno desiderare di tornare in un luogo che esiste solo nella mente ormai. Agire subito con azioni, esempi e gesti.
Costruire un mondo vivo e reale che può raggiungere anche ciò che si è lasciato andare in un modo buono, aiutando senza interferire troppo.
Lasciando poi questi preziosi insegnamenti, anche  a chi verrà dopo di noi.

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