Tag Archive | Egoismo

Il DITO e la LUNA

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IL DITO E LA LUNA
Mi trovo nuovamente a scrivere nello spazio “egoismo base” del mio blog, perché semplicemente vivendo la propria vita, è inevitabile  ci sia  la voglia di interagire con gli altri, oppure al contrario venire avvicinati. Infatti l’uomo è un animale sociale e per tanto ha l’istintivo bisogno di allacciare e mantenere rapporti, per trovare un suo equilibrio, fosse anche il tipo di persona più sfuggente e solitaria. Non si può di conseguenza evitare quel contatto con la parte egoistica, insita sempre, non dipende ne da chi si è, o quello che poi si vuol effettivamente trasmettere o ricevere, come per gli animali ci sono istinti, per l’uomo di oggi c’è come mescolato al sangue stesso un fluido di puro egoismo , che si è imparato negli anni a renderlo una parte indissolubile della propria personalità.   Continua a leggere

Per fortuna c’è chi sta peggio di noi

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PER FORTUNA C’E’ CHI STA PEGGIO DI NOI.

Il titolo del post vuole fare dell’ironia, verso tutte quelle persone che giorno per giorno, vogliono trovare qualcosa di buono nella propria situazione, e nuovamente buttare giù bocconi amari, senza in sostanza cambiare nulla. Vediamo quel mendicante sul lato della strada che dobbiamo percorrere, dobbiamo passare per forza di li,  qualcosa   dentro si
irrigidisce, perchè in lui avvertiamo come un destino che ci attende, che ci fa la morale anche senza parole. Prendiamo quindi  la rincorsa, ci attacchiamo alla fretta, al fatto che anche noi dovremmo chiedere aiuto ma non lo facciamo e per questo non dovrebbe esserci chiesto. Torniamo dopo! Poi ci fiondiamo davanti a un televisore a mangiare cose di cui il nostro fisico non ha assolutamente bisogno, oppure spendiamo quella moneta ben nascosta in tasca, per un caffè, un pacchetto di sigarette, un gratta e vinci, oppure scivola via nelle spese quotidiane, semplicemente per una borsa di plastica, mentre potevamo dare nella mano di uno sconosciuto la serenità di cui aveva bisogno in quel momento, senza alcun grosso peso in più per la nostra. Già perché se aspettiamo di fare i milioni per permetterci di donare una piccola monetina di ferro, o anche solo una mano morale, allora non lo faremo mai. Siamo quindi  noi quelli a star meglio? Come mai nuovamente scopriamo di basarci solo sulle apparenze? Ci sono dei limiti che crediamo indispensabili per essere ancora qualcuno, crearci l’illusione di tempi ormai passati dove potevamo permetterci di fare  quello che si voleva.        Continua a leggere

IL MONDO DI BABELE. Nuovi linguaggi e maggiori distanze tra noi

babelemoderna1IL MONDO DI BABELE. NUOVI LINGUAGGI E MAGGIORI DISTANZE TRA NOI
Già dal titolo si può capire quello di cui voglio parlare in questo post.
La storia presa in considerazione per un argomento tanto grande, non poteva che arrivare dal libro dei libri: LA Bibbia.  Non limitiamoci certi momenti di riprenderlo in mano e sfogliarlo anche a caso, è un fulcro volenti o nolenti, da cui nasciamo. Certo, in alcuni punti può giungere al massimo della nostra comprensione umana, per il suo lato fantastico, ma può anche essere talmente crudo e fin troppo dettagliato quando si riferisce all’indole più vera dell’uomo. Bisogna riconoscere certe storie da cui dipende la nostra cultura come una chiave preziosa, per aprire la mente, fino ad arrivare nel più profondo di chiunque, senza distinzioni. La famosa Torre di Babele la possiamo trovare ancora tra le prime pagine, subito dopo la fine del diluvio universale, si parla di un epoca dove l’uomo è tornato forte, domina su tutto, specialmente su se stesso, è quindi il suo lato più ambizioso ed egoista a prevalere. Dio in questo momento di ricrescita viene considerato un pari, come una persona raggiungibile, da poter sfidare senza alcun timore. L’uomo allora si stava moltiplicando sempre più, con gli spostamenti, comincia  ad unirsi con chi incontra nei suoi viaggi, formando un gruppo unico e compatto. Ma gli intenti che stavano dietro a questa nuova unità però non erano buoni, cosi cominciò per mano divina la sua dispersione.           Continua a leggere

L’uomo dell’eterno presente e l’uomo di latta

Eterno presente

L’UOMO  DELL’ETERNO PRESENTE E L’UOMO DI LATTA.

Riflettendo sul tema del tempo nei miei ultimi post, ho notato di aver fatto sia viaggi indietro, sia in avanti, per le mie affermazioni. Ma ho pure scoperto che sia possibile oltre che necessario viaggiare restando completamente fermi, grazie alle dimensioni parallele.
L’uomo dell’eterno presente: ne ho conosciuto la definizione leggendo dei libri attuali di sociologia, è un termine sempre più usato per spiegare dettagliatamente come oggi, noi persone  ci poniamo in base al tempo. Cerchiamo innanzitutto di congelarlo, ci diciamo di vivere l’adesso, senza i troppi affanni del domani e i ricordi spiacevoli del ieri . Continuiamo a dirci che la vita va presa meglio senza troppo riflettere, seguendo solo quello che sentiamo più importante. Ma purtroppo lo sappiamo ormai quasi solo identificare come quelle emozioni dettate dai desideri di “felicità” e appagamento. Pur raggiungendo risultati, questi si scoprono essere portatori solo momentanei dei benefici tanto ricercati. Non vediamo molto più in là del soddisfare quel “prurito” sempre più insistente con qualcosa di nuovo, oppure arrivando velocemente a quella parte di ogni giornata che ormai è sfuocata in abitudine. In ogni caso poi non può mancare  il filo conduttore principale di ogni azione: l’approvazione esterna, prima ancora della nostra.                                  Continua a leggere

Chi fa da se fa per tre (ma la testa è sempre quella)

lupitrio

CHI FA DA SE FA PER TRE! (ma la testa è sempre quella)

Salve a tutti, ormai il tema dei post è quasi direttamente legato a qualcosa che sta accadendo nelle mie giornate; questi episodi mi fanno scegliere come continuare per la strada dell’autocoscienza, possono sembrare casuali o non attinenti, eppure in un giorno “qualunque”, un semplice pensiero fa si che i punti si uniscano  e tutto diventa più chiaro. Ma dire a sé stessi di essere arrivati a una soluzione, dire di avere capito il senso di un’esistenza, permettendosi di compiacersi, criticando tutto il resto, può essere pericoloso.
Io che scrivo continuamente, descrivendo quello che credo un male comune, mentre mi ritiro dal mondo di cui faccio parte  fisicamente, per ricercare spesso e volentieri, quello ben chiuso da un cancello oltre il quale nessuno può entrare ma solo appena scorgere quello che contiene. Come posso dire di sapere, di conoscere, di aver trovato il mio posto, e raggiunto il vero equilibrio?                                                   Continua a leggere

Aumentano le domande sbagliate: quelle senza risposta!

Cosa se ne fa una scimmia di una rosa?

ALLA RICERTA DELLA VERITA’ (ALMENO NON  PSEUDO)

1. LA PRESA DI COSCIENZA.

AUMENTANO LE DOMANDE SBAGLIATE: QUELLE  SENZA RISPOSTA!
E’ insito in noi esseri umani, porsi fin dai primi passi, delle domande. Immaginiamoci nuovamente dei bambini, che non sanno parlare, che devono ancora vedere tutto del mondo. Si comincia  per l’appunto dalle priorità, dobbiamo riconoscere i bisogni del nostro corpo, capire cosa si debba fare per rispondere alle sue chiamate. Non abbiamo altra alternativa se non osservare  i “grandi”, fare associazioni, ripetere  lo stesso appena ci è possibile. Fondamentalmente si apprende ciò che poi servirà a sopravvivere.
Tutta la prima fase della nostra vita è una vera e proprio scoperta: si guarda, si tocca, si assaggia, si prova e si sbaglia… c’è sempre vicino a noi una o più figure che ci danno aiuto, calore, affetto. Siamo fragili ma non conosciamo paura. E non possiamo neppure concepire comportamenti sbagliati, dettati da malizia , o malafede, ne tantomeno quel puro piacere, più o meno inconscio e perverso che provano alcune persone nel farsi del male, ma soprattutto fare del male.
Quello che facciamo in quei primi anni è prendere esempio, siamo tutto sommato animali che usano troppo il cervello (meno del 10%?), e neppure ricordano che cosa sia l’istinto; voglio ancora citare il libro di Pierre Boulle, quel Pianeta delle scimmie di cui ripensiamo forse di più all’aspetto fantastico dei personaggi nei film, i trucchi, l’ arditezza  nel concepire visivamente, un vero e proprio mondo parallelo, dove gli animali domestici prendono il nostro posto nella scala evolutiva, mentre chi è in gabbia o al guinzaglio siamo noi.                        Continua a leggere

Credere ancora nella giustizia dell’ uomo?

CREDERE ANCORA NELLA GIUSTIZIA DELL’UOMO ?
Ci sono molti argomenti di cui vorrei parlare questi giorni, continuando quella ricerca dei sintomi che dovrebbero rendere consapevoli tutti noi che quel “qualcosa”, che sentiamo dentro non andare come dovrebbe, è fondamentalmente lo scontro tra i nostri veri bisogni, e ciò che crede invece la testa, in base a proprie esperienze, certo, ma comunque che vanno a nozze con i luoghi comuni e quel passa parola che aleggia impalpabile, quella “voce” che incessantemente ci parla in filodiffusione, e ci dice: <<Tu sei cosi!>> <<Tu devi essere cosi!>> <<Tu sei diverso>>      << Tu vali molto di più degli altri>> <<Tu non meriti questo>> << Tu… Tu e solo Tu…>>. Come uno scrittore che mette molto di sé nelle sue storie, nei suoi personaggi, oggi non a caso mi fermo un attimo a riflettere sulla parola giustizia, di come troppe volte si vanno a dare colpe dove si potrebbe trovare conforto, mentre si continua a sbagliare e impantanarsi dentro il gioco perverso, di “potere” e “denaro”.
Logico che per alimentarsi questo tipo di sistema (dove siamo dentro fino al collo), prepari trappole, inganni, nuove forme di approvvigionamento a scapito di chi realmente muove gli ingranaggi (NOI ossia TU), con la forza fisica, le speranze, le azioni quotidiane per avere accesso ai bisogni primari, ma  anche buoni (e meno buoni) propositi comunitari possono produrre.        Continua a leggere

IL KIPPLE – Sempre tra noi


Il “Kipple” ecco una vera e propria  nuova parola, sempre attuale del nostro secolo. Inventata dal grande scrittore di fantascienza Philip K.Dick, per chi ancora non lo conoscesse … ma dubito fortemente, sia un nome ormai completamente sconosciuto,  visti i temi dei suoi lavori di ormai parecchi anni fa, eppure cosi dannatamente di “oggi”. Fu un vero e proprio visionario, si può dire di lui in poche righe (ma ne meriterebbe molte di più) che sia stato innanzitutto un grande pioniere a 360° e con largo anticipo, del mondo sotterraneo che pian piano sarebbe venuto a galla, con la “crescita” sempre più forte, umana, legata stretta al fenomeno del  consumismo. Realtà virtuali, macchine che prendono il posto degli umani, macchine che provano emozioni e pensano come umani, la manipolazione della coscienza, una sempre maggiore mancanza di individualità … l’avanzare di un potere oscuro grazie all’aiuto di mezzi definiti socialmente utili. Il filo conduttore di tutti questi temi ed altri che non ho menzionato è  la società sempre più globale e consumistica. Il nostro Dick ai suoi tempi , fu osservato, tenuto a bada, reso persino un pazzo per renderlo meno credibile alla folla e più insicuro di sé stesso … ma quest’uomo ha toccato a pieno la realtà, ed ora viene osannato, compreso, studiato, perché trovò le parole a quell’indefinita sensazione di disagio, che ora è nel pieno del suo sfogo.                         Continua a leggere

Come smontare la pseudo-verità:La ricerca infinita

La verità percepita dagli occhi

COME SMONTARE LA PSEUDO-VERITA’

LA RICERCA INFINITA

( Viaggio alla ricerca della propria dimensione)

Nella nostra vita sicuramente per un breve o più lungo periodo abbiamo toccato o per meglio dire sfiorato la verità del tutto e del niente, magari voltandole quasi immediatamente le spalle, passando oltre, fuggendo consapevolmente a un fatto che avrebbe messo in discussione leggi fisiche ma non solo anche valori morali formatisi nella crescita della propria individualità,  strettamente collegata a quella parte di noi,  che viene a contatto con ciò che avviene intorno nel tempo. Ci piace a livello umano questa “verità” assoluta, creata dalle nostre esperienze, è  intoccabile, la nostra creatura. Come con dei mattoncini pian piano, e negli anni,  possiamo rendere, questa unica certezza, in una dimora da dove osservare indisturbati. Accogliente, colorata, apparentemente in grado di parare qualsiasi colpo, che si è anche in grado di modificare, di volta in volta, in base alle situazioni che ci vedono coinvolti in prima persona. Li dentro “la maschera”, “la fortezza”, siamo padroni assoluti di un grande non senso, identificato prima come un simbolo fondamentale dell’esistenza, come un baluardo ben in vista, a chiunque si avvicini…per poi arrivare a ridurlo al pari di un oggetto, come tanti altri, di cui ci si sta circondando nella società del consumismo attuale, con la grande differenza-possibilità qui di plasmarlo in base alle necessità del momento. Nella sicurezza almeno di queste mura create intorno, composte da sintetiche convinzioni , la persona inizia a vedere solo in base alla struttura generata dal connubio PENSIERO-FATTO-CONOSCENZA-CONSEGUENZA-RISULTATO, tutto ciò che tocca uno solo di questi elementi, porterà sempre  al primo della sequenza (il pensiero), con l’inevitabile conclusione, estremamente schematica: di avere già ogni risposta in mano per noi o per chi interagisce con noi.               Continua a leggere