AMABILI RESTI – Un libro che sorprende

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AMABILI RESTI – Un libro che sorprende
Sono da sempre un’assidua lettrice, eppure se dovessi consigliare o regalare un libro, senza tener conto dei miei gusti particolarmente portati, verso un genere fantastico seppur proiettato alla nostra società, avrei qualche problema. E’ risaputo che il popolo italiano non legge molto, si appassiona ai gialli, ai romanzetti, alle biografie dei vip, ma appena i termini escono fuori appena dalle righe, del “solito”, si rischia di sfoltire ogni interesse.
Un po’ vale questa regola anche per la musica, non si può proporre da subito agli altri un genere, che seppur per noi sia il massimo,  non è tra quelli proposti dai soliti canoni commerciali, con delusione vediamo spesso come rimangano incompresi. Ma possiamo  arrivarci piano piano, con delicatezza, proponendo  i cosi detti  campi neutri dello stesso genere, quelli che possono piacere a tutti, pur essendo novità. Amabili  resti, come libro da “donare”,  potrebbe essere uno di questi.        Ho impiegato troppo a interessarmene, considerandola la solita storia, carina, pensata poi per diventare un film, anche se il tema è davvero delicato e a tratti macabro, infarcito persino di fantasy pseudo-religioso: il giardino, la nuvoletta, un anticamera di paradiso post-morte dove ancora si hanno la memoria e le emozioni di quando si è stati in vita. Il libro contiene tanti elementi e pure differenti tra loro, ma che insieme sorprendono per il loro equilibrio. Ci portano per mano, alla comprensione di fatti che sempre più spesso sentiamo raccontati nelle cronache. Quelli che di solito osserviamo, inorriditi o commossi a distanza, comprendendoli  davvero poco fino in fondo.
La perdita di un figlio è un’esperienza sicuramente straziante, e in un modo tanto violento, come l’omicidio,  senza lasciare che un pezzo del corpo, fa rivivere questa esperienza ogni giorno, ai membri della famiglia con essi stessi, la sensazione di avere l’anima frantumata. Le fragilità, prima nascoste dalla quotidianità, diventano vere e proprie spaccature, fili invisibili che tenevano insieme i rapporti, si spezzano. Ogni destino sembra cambiare inesorabilmente.
Quando si dovrebbe essere più uniti, escono invece ancor più i caratteri individuali di ogni componente, la madre vorrebbe un distacco totale dalla realtà, ricercando poi una via abbandonata per dedicarsi ai figli molti anni prima,  il padre invece con ossessione tiene stretta la figlia persa, non si da ragione, e cosi proietta sugli altri suoi bambini, questa follia di rivivere nel passato e nei ricordi, ogni nuovo giorno, non trasmettendo l’affetto che ci si aspetta per una sana crescita. Dal punto di vista di chi rimane, la storia di “Amabili resti” non fa una piega, e ci cattura lo svelare di problematiche mai realmente riflettute  in queste tragedie. Verso la metà della storia, si avverte proprio la veridicità di quello che si afferma e si prova, infatti la scrittrice Alice Sebold, non inventa, ma trae dalla propria storia, che l’ha vista vittima di uno stupro molto giovane.

amabiliresti2microL’aspetto più fantasioso, e originale di Amabili resti è che  osserviamo i fatti anche dal punto di vista della vittima, imprigionata in un aldilà di attesa, un purgatorio costruito sui suoi personali gusti e fantasie di ragazzina. Si comprende come la sua anima non accetta di allontanarsi,  un po’ per il  suo volere ancora far parte di quelle vite lasciate cosi presto, ma anche per il fatto che sulla Terra non c’è pace specialmente nel padre, a cui era tanto legata. Lui la cerca continuamente, non la lascia “andare”.  Solitamente nei fatti di cronaca nera, quello che cattura la nostra attenzione e alimenta la morbosità, sono i dettagli cruenti, sempre più conditi di nefandezze e segreti venuti a galla, un po’ per volta … nel libro la stessa vittima, racconta poco e subito, di come sia morta,  poi evadendo dall’ingiustizia ricevuta, porta tutta l’attenzione su ben altro, la vita di chi è rimasto dopo la sua scomparsa. Ma non solo dei famigliari, anche di amici, amori, professori, estranei … l’assassino.
Non c’è in lei, alcun desiderio di vendetta, ma piuttosto di apparire, farsi ricordare, anche baciare … è un modo di narrare, ottimo se si vogliono  annullare le cause, ma portarci in un percorso, più difficile da comprendere, fino alla fine. Dove dopo tanta tristezza, infatti tutti trovano un significato, c’è un destino formato da tanti tasselli, la famiglia forte si riunisce in una gioia che supera ogni confine. Tra cielo e terra.

LE DIFFERENZE CON IL FILM
In questo caso nel film, comunque ben fatto, e diretto dallo stesso Peter Jackson  , famoso per il fantastico mondo visivo del Signore degli anelli, si è scelto più l’impatto della tragicità dei fatti che del sentimento.
C’è da contare che il noir vende molto, e lo vediamo dalle trasmissioni televisive che trattano di delitti e i nuovi programmi, sempre più numerosi,  sui canali digitali, dove la violenza e il racconto nudo e crudo fanno da padroni. Certo ammiriamo anche chi si batte per la verità, la forza di amici e parenti nel ricordare cosi spesso, un evento che ha cambiato cosi tanto la loro vita. Ma che non sempre deve per forza essere in peggio. Quello che dovremmo fare come spettatori è non fermarci solo alla parte visiva ma imparare da quella umana, e trovo che il libro di Amabili resti, possa davvero aiutarci a farlo. Consiglio il film ma non tralasciando assolutamente di completarlo con la lettura del libro da cui nasce.

ULTIME RIFLESSIONI
Molto spesso, non comprendiamo il comportamento di certe famiglie, estranee alla nostra, quasi sempre l’esempio più grande è dato dai vicini di casa. Anche se sentiamo i loro litigi, non ne apprezziamo i gesti maleducati, o come trattano alcuni loro componenti, sappiamo in realtà ben poco di loro e del perchè di tante cose. E’ possibile che condividano anche nel silenzio, perdite, sensi di colpa, oppure segreti imbarazzanti… è facile giudicare dall’esterno, ma forse sarebbe meglio comprendere, senza attaccare. Ci sono storie che non sapremo mai, e questo vale anche per chi osserva noi allo stesso modo.
Bisognerebbe sperare piuttosto che come nel finale di Amabili resti, a un certo punto la forza dell’unione della famiglia, torni il centro e di poter essere testimoni, in questa vita anche di belle storie, non solo di morte.

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