Tag Archive | relazioni sentimentali

ASCOLTARE IL CUORE

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ASCOLTARE IL CUORE
Siamo veramente sicuri del reale significato a cui diamo alla parola cuore? Ormai la stiamo usando fin troppe volte, semplificando un luogo dove si possono unire buone intenzioni o sentimenti, mentre nella pratica si coglie solamente il lato fisico, quello della testa e le sue fantasie, la parvenza di buone educazioni. Ci hanno forse fin troppo insegnato a non usarlo il cuore, perché si rischia di soffrire, perché altrimenti ci si aprirebbe troppo a un prossimo che chiede, prende, e non restituisce mai. Quando il cuore si fa sentire, non è sempre gioia, richiede molta forza, e soprattutto un sacrificio senza alcun tornaconto ben tangibile. Il cuore è nel gesto, e non nella parola che poi resta tale e basta. Perché è cosi difficile ascoltare il cuore? Perché si ha paura di vivere.      Continua a leggere

L’amaro sapore del FRUTTO PROIBITO

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L’AMARO SAPORE DEL FRUTTO PROIBITO
Riprendiamo quella che erroneamente da molti viene chiamata la “storiella” antica che descrive l’origine della nostra condizione umana. E’ la prima tra tutte, ovvero l’uscita dal paradiso di Eden, dei nostri progenitori Adamo (Uomo) ed Eva (Vita-Vivente), da questa possiamo ricevere non poche risposte, del perché siamo cosi protesi a fare scelte cosi lontane da quelle che ci chiede la parte più profonda di noi. Perché lo diciamo cosi spesso, che questa è una vita di sofferenza, i sogni sono fatti per essere infranti, i desideri come bolle di sapone durano poco, e lasciano il vuoto. Non ci basta mai nulla, e invece di ammetterlo, puntiamo il dito, verso gli altri, verso il serpente. Ma ammettere che si è sbagliato, questo no mai! Conoscere bene dal punto metafisico la nostra vera natura, potrebbe aiutarci a prendere coscienza. La scienza cerca corpi nuovi, anni di vita in più, questo però non ci allunga minimamente il tempo per ritornare alle origini, per cambiare, bensì aumenta l’agonia inevitabile se usiamo la stessa vista.     Continua a leggere

Reale follia alla VIDEODROME

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STORIE DI REALE FOLLIA ALLA VIDEODROME
E’ da un po’ di tempo che penso di scrivere questo articolo. L’idea di associazione al famoso film di Cronenberg del 1983, VIDEODROME, a storie effettivamente ascoltate dalla “strada”, credo purtroppo sia l’ennesima conseguenza, di una vita umana, sempre più interlacciata alle macchine, e a mondi virtuali conseguenti. Il messaggio pubblicitario stile UBIK (vedi articolo del mio blog per esplorare questa ulteriore altra nuova definizione della realtà), raggiunge ogni persona, senza trovare alcuna barriera alla dignità, siano giovani, anziani, di più o meno cultura, o paese (preferibilmente “moderno”) di appartenenza . Nessuno ha la completa sicurezza di scegliere davvero quello che desidera, semplicemente è subissato da mondi studiati e creati da altre menti, che in ogni caso, non permettono una completa libertà delle proprie azioni, anche nel migliore dei casi. Seguite il filo di un ragionamento, molto importante per il vostro presente, che non vi lascerà almeno una volta, sospesi alla prossima puntata.   Continua a leggere

L’ insegnamento della Volpe Addomesticata

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L’ INSEGNAMENTO DELLA VOLPE ADDOMESTICATA
Eccoci nuovamente a rispolverare un libro classico dell’ infanzia di molti di noi, un libro che letto la prima volta, entra dentro direttamente al cuore, tanto da custodirne  poi i preziosi messaggi, anche da adulti. Se prendessimo la nostra vita con lo stesso spirito del suo personaggio principale, ovvero il Piccolo Principe, creato da Antoine de Saint-Exupéry negli anni 40 del secolo scorso  ,  forse non faticheremmo cosi tanto a ritrovare la strada perduta verso la nostra vera casa, ovvero il centro preciso perfetto della nostra anima. L’ insegnamento più profondo e intenso racchiuso in questa storia cosi meravigliosa, nel viaggio alla scoperta o meglio dire la riscoperta di quello che già si ha, e di chi si è, è dato sopratutto dall’ incontro tra il Piccolo Principe e la Volpe.  Non ci si stanca davvero mai di rileggere tra queste righe un grande segreto, quello del senso della vera amicizia, di come prendere il meglio di ogni incontro fatto sulla nostra strada, che sia breve o duraturo. Bisognerebbe sempre aprirsi e farsi addomesticare senza alcuna paura di cosa sarà poi.  Continua a leggere

LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI

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LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI
A questo gioco che è diventato la vita, vince quindi chi offre di più?  Si investe su persone, anche solo delle semplici conoscenze, per rivenderle in apparenza. Si comprano consensi, cucendosi addosso il vestito dell’imperatore. Tutto un gran fumo e niente arrosto.
Non sto parlando di schiavitù, no assolutamente, quella la aborriamo tutti, non dovrebbe più esserci nei famosi anni 2000. Ma a chi vogliamo raccontarla?! Per due lire siamo pronti a venderci qualsiasi cosa. Basta una parola per rovinare la vita di chiunque, perché ormai esiste una linea ben marcata tra apparenza ed essenza, ed essere amici o compagni fedeli di anni non significa nulla di fronte a foto o testimonianze pubbliche di poche righe. Anche se sei qualcuno che per quieto vivere non si vuole esprimere, vieni prezzato: come un non attendibile, che non da supporto, che non ha valore. I veri sentimenti non cambiano il loro aspetto per essere dimostrati, sono coerenti, sono un fuoco sempre acceso, ci sono e basta. Il momento del dolore è facile da condividere, ma lo è molto meno quello della felicità, che non c’entra nulla con l’apparenza. Probabilmente chi esce definitivamente dai nuovi giochi fomentati dalla comunicazione (chat-bacheche-social network) sempre attiva e rapida, ha contrariamente a quello che ci può dire inizialmente la testa, qualcosa in più da darci e non il contrario.
Avere vicino la voce fuori dal coro, che stona l’allegra sinfonia della concatena di un finto evolversi ed andare avanti, ci stizzisce perché vorremmo baloccare ancora fino alla fine dei giorni, senza prendersi mai delle vere responsabilità. Il grillo parlante è solo la nostra coscienza non un nemico da schiacciare.    Continua a leggere

La scelta di lasciare tutto

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LA SCELTA DI LASCIARE TUTTO

Ritenersi persone libere ha oggi un significato che si allontana molto dal suo senso reale. Basta semplicemente fare una prova con sé stessi, per capire quanto la libertà sia ben lontana, e questo spiegherebbe molti lati antipatici di noi, a cui ormai siamo talmente legati da renderli accettabili anche nelle loro manifestazioni più brutali. Ci riteniamo troppo spesso unici, con la saggezza degli anni o delle esperienze, e la potestà di guardare dall’alto criticando le scelte altrui, persino la cultura con cui si è nati (per destino e non per scelta) cercando di sradicarla. La vera libertà è trovare somiglianza oltre l’apparenza e la condivisione anche di altre visioni della stessa vita che ci è stata data. E’ per esasperazione che spesso si dice: lascio tutto e mi rifaccio una vita altrove! Ma fare questo non sarebbe comunque libertà, i propri demoni e le loro catene, ci seguirebbero ovunque. Chi oggi sceglie di lasciare tutto nel senso buono invece, non lo fa solo per sé stesso, non per dimenticare ma per immergersi ancora di più in questo mondo e nella sua sofferenza. Che alla fine si riscopre la maggior fonte di amore. Paradossalmente spogliarsi volontariamente della propria identità e di ogni oggetto, libera e rende individui nuovi e più consapevoli, quindi sempre meno vincolati dal bisogno, e l’affanno del rientrare dentro i soliti schemi costruiti.  Continua a leggere

LA NOIA distruttrice della vita

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LA NOIA DISTRUTTRICE DELLA VITA
Quando ormai si crede di aver provato tutto, proprio lì si rimane senza alcun risultato. C’è chi segue i canoni ufficiali con cui ci è sempre stato detto si sarebbe raggiunta la stabilità, oppure usando il grande parolone assoluto: LA FELICITA’. Chi invece sentendosi ingannato, ha intrapreso tutto un altro percorso, fatto di piaceri, libertà istintive, e proprie regole doro del vivere bene. Ma ecco infine come risultato per tutti lo stesso male moderno, ma anche antico. Si fa sentire forte il vuoto interiore contro cui si è cominciata la stessa battaglia, anche se con armi diverse, e sebbene ci siano oggi più cibi e vezzi per colmare ogni lacuna, tanta offerta e pure meno fatica, la malattia non fa che peggiorare. Quella noia e inettitudine cosi legate insieme, che fanno vedere ogni cosa dello stesso grigio informe colore. La tenia dell’ anima che si nutre di ogni stimolo, indebolendo sempre più la bellezza degli antichi sogni per cui si dava un senso ad ogni minima azione. Ed ecco poi la coscienza di aver provato ad aprire porte chiuse, con le chiavi sbagliate, e quella lunga corsa al non farsi prendere troppo dal tempo, per accorgersi di aver perso la gara ed ogni vera occasione di vita .
E’ forse questa piaga profonda  a farci passare la voglia di perseguire? Che induce a prendere senza più dare nulla, lasciandosi andare dalla stessa corrente a cui si pensava di andare cosi contro?    Continua a leggere

L’ AMORE MALATO VII PARTE: La Famiglia.

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L’AMORE MALATO VII PARTE: LA FAMIGLIA. Un viaggio dal basso verso l’alto.
Per inquadrare bene quale sia il maggior sfogo della malattia globale chiamata Amore malato, dopo aver considerato vari fronti della società, nei miei primi post, ritorno verso quel nucleo chiamato Famiglia, che  è la sua materia prima. Senza di essa infatti non ci sarebbe alcun modello su cui costruire una vita comunitaria. Eppure proprio dal prodotto finale, composto di tante famiglie, arriva anche l’influenza continua, che porta alla divisione, allo sfaldamento e non al rafforzamento di quelle basi tanto fondamentali.
Ormai quasi tutto è fondato su degli oggetti, in primis il denaro, che nella realtà è solo della carta stampata che però può comprare anche i sentimenti, dividere i legami più forti. Si arriva per essi, persino ad azioni contro ogni principio e moralità con i quali si è cresciuti. Ci si accorge di questo male, eppure si continua a galleggiare nel suo gioco supremo, ciò che vuole è tenerci in pugno, lasciarci senza forze.
Ci sono tantissimi esempi quotidiani e sempre più attuali che stanno tagliando le gambe ad ogni componente della famiglia. Non esiste più in questo prezioso insieme, un’ immagine forte e che meriti rispetto. Il più debole va affossato e messo alla pubblica piazza. La barca affonda e torna solo l’istinto di sopravvivenza, che non guarda in faccia nessuno.
Davvero un viaggio doloroso ma illuminante. Sopportare in silenzio spesso non vuol dire fare la cosa giusta.      Continua a leggere

Siamo fatti per amare

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SIAMO FATTI PER AMARE
E’ da un po’ che non mi fermo a commentare, un fenomeno televisivo e ancor più tempo è passato, senza aver dedicato qualche pensiero, alla grande arte chiamata: Musica.
Questi due tipi di comunicazione cosi forti, ogni anno possono incontrarsi nell’evento del famoso festival dei fiori. Almeno dieci anni sono passati dalla mia totale indifferenza verso questo fenomeno mediatico nazionale. Cosa è mai successo stavolta di tanto diverso, da attirare la mia attenzione? Be! Ben più di un particolare: primo la possibilità di identificarsi con “vecchi” nomi che per noi trentenni, quarantenni di oggi, sono stati i baluardi dell’adolescenza. Ed è davvero troppo bello trovare in loro la stessa nostra maturità ottenuta dopo non poche battaglie di fronte a stessi nemici più o meno interiori. In un momento per il mondo tanto critico, ecco parole di rinascita, speranza, sempre le stesse ma con ancora tanto da dire.
Il vero vincitore (almeno morale) sta diffondendo un monito davvero grande per questi nuovi anni in arrivo.    Continua a leggere

L’EMPATIA DI OGGI

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L’EMPATIA DI OGGI
Ecco una parola a cui mi sento particolarmente legata, e dovrebbe essere cosi per tutti, ovvero: empatia. In essa è presente tutto ciò che potrebbe spiegare i problemi legati alla persona (e non solo di oggi), ma soprattutto la loro soluzione. Ci stiamo davvero battendo con diversi gruppi, sociali, religiosi, politici per temi importantissimi, che sentiamo cosi fortemente dentro, eppure nelle piccole realtà di ogni giorno, stiamo dimostrando di non possedere tutta questa grande comprensione del dolore altrui, almeno che non arrivi a pestare  i piedi a quei sogni interiori a cui non sappiamo mai del tutto arrivare. Si parla tantissimo di empatia con gli animali, per i bambini maltrattati, per i nuovi generi sessuali, le guerre, le malattie, i poveri, i disagi giovanili dovuti alla società, la natura sfruttata e modificata, e tanto altro. Ma tra le quattro mura della nostra piccola “casa” , ciò che proviamo di fronte lo specchio è misero orgoglio e non empatia per chi ci vediamo dentro. Solo a noi è sempre lecito tutto infatti, anche le mancanze.      Continua a leggere