LA VERA MAGIA DEI LIBRI

la magia dei libri

LA VERA MAGIA DEI LIBRI
Per chi ama il mondo, e con le stesse emozioni di un bambino, si vuole abbeverare e saziare di quanto ancora non ha avuto modo di provare, vedere, sentire nel proprio cuore, sappia che c’è un modo che nessuna tecnologia riuscirà mai a soppiantare. Leggere e scrivere porta quella libertà nell’anima che stiamo andando a cercare e ricercare, in posti sempre più stereotipati e controllati. Mentre c’è chi studia ogni giorno, sistemi per portarti a decidere cosa è giusto o meno per la tua vita, quando invece ti trovi a vagare tra corridoi di scaffali carichi di volumi, è solo il cuore che ti porta a prendere in mano quel libro, a volte persino sconosciuto. Solo tu sai piano piano svelare cosa racchiude, e la magia a volte è scoprire che sembra parli di te, e ti dia quei consigli di cui avevi bisogno proprio in quel momento. La forza di cambiare può arrivare da quelle pagine giallastre e datate, memorie di chi non c’è più, sono come bottiglie che contengono un messaggio e poi sono lanciate nel mare. Frammenti fondamentali per trovare risposte nell’esistenza solitaria e individualista di ognuno di noi. Ma veramente stanno per morire i nostri cari vecchi libri? Cosa possiamo fare per impedirlo?  

COMINCIARE FIN DA PICCOLI
I bambini amano leggere, è qualcosa che li stimola, sono i primi passi verso un mondo che non comprendono,  e che comincia da dentro sé stessi. Se crescono in un ambiente dove sono accesi solo apparecchi elettronici, che propongono più pseudo realtà , difficili da digerire pure per noi, non gli si fa di certo bene. Loro hanno diritto di sognare, di riuscire a identificare dove la storia fantastica vuole insegnare, i concetti più realisti che si incontreranno da adulti. Voler tranciare ad esempio la fiaba, nelle parti che noi definiremmo insensate, è un grosso sbaglio. Seguire le mode, conformando tutte le nuove generazioni, deve farci attenti, c’è stato il caso di Harry Potter, un primo libro diretto ai bambini, poi sempre più sfociato nel simbolismo di reali pratiche occultiste, presenti nel nostro mondo. Avvicinare bambini e adulti al linguaggio di gruppi esistenti, può renderli quasi simpatici, invitanti, di certo meno minacciosi. Può erroneamente anche comunicare che si possa modificare una magia cattiva, in una magia buona, che saper dominare la magia può rendere forti, e i primi della classe ad esempio. C’è poi anche la sensazione di essere qualcosa in più rispetto a chi è semplicemente una persona normale, e non conosce la magia. La differenza più volte marcata  tra maghi e babbani (ovvero chi non conosce i segreti della magia), parola poi che sembra quasi spregiativa, ricorda sia babbuini che babbei, etc. Ai nostri tempi da bambini il senso era diverso, la morale diceva che essendo te stesso potevi con l’astuzia ma soprattutto  il buon cuore, sia sconfiggere il male  che giungere alla realizzazione personale. Nella fiaba quando si parla di magia, animali che parlano, mostri, è riferito a lati  interiori, oppure  è la visione che si ha di un conflitto con gli altri, molto spesso con i famigliari più stretti.

Prendiamo il Signore degli anelli come contro esempio, a storie più moderne. Io ho aspettato fin troppo tempo a leggerlo, ero ormai grandicella.

La Contea degli Hobbit

La Contea degli Hobbit

La fantastica storia  dei piccoli Hobbit e il loro avventuroso viaggio, è un modo davvero unico di scoprire il nostro mondo senza esserne influenzati, cosi da essere i veri eroi vincitori, ma non di ricchezze e prestigio, o per l’essere divenuti grandi personaggi ricordati per millenni a seguire, bensì per aver salvato la propria “casa” e  averla amata fino alla fine come persone semplici, piccole ma infine fondamentali per la sorte di tutto un mondo antico.
Comprendere la vera magia dei libri fin da bambini sarà un modo per affrontare i diversi viaggi che aspettano ogni individuo, in diverse fasi della vita adulta. Questa opportunità come anche altre, sono viste male da chi ha intenzione di cambiare volto alla società, quindi le censure andranno a colpire proprio dove, potrebbe esserci più aiuto per l’autocoscienza. Nella scuola stessa che dovrebbe far conoscere questo antico linguaggio, non si stimola abbastanza la ricerca di sé , anche in essa c’è sempre qualcuno che decide che piatti mettere nel menù. Come in ogni tipo di lavoro esistono schemi, in cui rimanere fossilizzati  e spaziare poco. Pochi insegnanti sono pieni di passione e speranza, un professore come nell’ Attimo fuggente, interpretato dal compianto Robin Williams, lo possiamo gustare giusto in un film, chi di noi ha la fortuna di ricordare con affetto profondo qualcuno di simile nella nostra esperienza scolastica?
Ma non conta quel che si legge, anche ciò che ci propone la classifica del mese, e i fenomeni passaparola da centinaia di migliaia di vendite in pochi giorni, hanno qualcosa da dire. In ogni libro può esserci un messaggio. Penso che viviamo in un epoca davvero particolare, dove si scontrano molti antichi valori e ogni giorno sempre più di nuovi. Fuori dai soliti cori potrebbe esserci un nuovo grande portavoce sia del bene che del male che ci affligge. Nella confusione infatti, si cerca sempre un punto di riferimento, l’importante è che lo si faccia in modo naturale, senza alcuna manipolazione.

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I LIBRI COME NUOVO INTENTO DI LAVORO
I libri dicono stanno morendo, in un certo senso è vero. E’ davvero affascinante, a tratti sconcertante questo discorso per chi ne è interessato. Quale sarà il futuro dei libri? La tecnologia intende mettere le mani su tutte le nostri abitudini, i passatempi come anche le antiche arti, anno dopo anno, appropriandosi del nostro tempo, per farne un profitto. Leggere oggi è inteso come morbosamente e velocemente cercare tra migliaia di dati, quello che al momento può tappare dei buchi, che poi come in quelli dello stomaco tornano a farsi sentire. Un buon libro non ruba mai del tempo, visto che è per forza uno spazio organizzato (non si può aprirlo infatti sul lavoro, oppure in macchina, o mentre si mangia con qualcuno), e c’è solo quello, tutta l’attenzione e lì generando equilibrio. Infatti quante volte al giorno non si gusta ciò che si sta facendo, andando già oltre? Con la mente si è sempre altrove.  La rete internet non si potrà mai paragonare a un buon libro, è caotica, invasiva, ti allontana dalla tua vita, trovando in quella degli altri per forza ciò che manca alla tua. Nessun arricchimento interiore quindi, ne il senso di non essere soli, più contatti si hanno seppur con stessi interessi ma più ci si allontana da i miliardi di persone restanti.

copertinastoriainfinita1Un buon primo passo quindi per disintossicarsi sarebbe cominciare con un oretta di lettura al giorno, magari fuori in mezzo al verde, spegnendo tutto il resto. Poi c’è anche da dire, che portare con s’è una lavagnetta elettronica dal peso piuma con anche migliaia di titoli, non da quanto sentire il peso del volume … proteggere un tesoro passato per molte mani prima delle nostre, renderlo tangibile e vero, poi riporlo in quei posti cosi preziosi quali sono le biblioteche. I libri sono oggetti tangibili, che anche con la batteria scarica non smettono di esistere. Stiamo rendendo anche le persone cosi, se si spegne lo schermo per un paio di giorni, abbiamo la sensazione di aver perso molto, ma non dovrebbe essere cosi. E’ solo una dipendenza quanto le sigarette  (un esempio persino simpatico).
Scaricare migliaia di titoli senza neppure sapere che siano, ci toglie il vero piacere di appoggiarci alla figura del bibliotecario, che crea a tal punto un legame con te, da portarti verso quei libri insospettati ma fatti su misura per te. Nelle piccole comunità ancora hanno uno spessore sociale queste figure, almeno quanto parroci, sindaci, insegnanti, sono forti ma stanno sparendo, perché si preferisce affidarsi sempre più alle macchine, al giudizio scritto da sconosciuti, alla pubblicità o l’impatto di un film che propone storie non del tutto complete e genuine. Battersi per mantenere vivo un vecchio sistema, magari trovando vie di mezzo, potrebbe essere un nuovo lavoro, portare la tecnologia dove effettivamente serve, e lasciare il vero significato sensibile umano dove eliminarlo sarebbe una grave mancanza. Le storie poi, senza quelle non ci sarebbe nulla, quindi anche prodigarsi per trovare quegli scrittori giovani, con tanto da dire di questo presente cosi difficile, ma a cui viene tolta la possibilità, perché fuori dai soliti canoni delle vendite. E’ davvero un proponimento coraggioso, e ne serve sempre più.

SEGUIRE IL RICHIAMO
Ascoltiamo i consigli sinceri di chi ci conosce bene. Cerchiamo di spegnere cellulari, tv e pc per almeno un’ora al giorno, proviamo la magia di andare verso quegli scaffali pieni, che non indicano un prezzo, ma attendono pazientemente di darci il loro prezioso carico di saggezza solo per noi. Provate almeno una volta, e vi meraviglierete di come la vostra mano, si poserà proprio su quel libro che sembra collegarsi alla vostra vita, proprio di adesso e qui, non in altre dimensioni sintetiche. E’ fare del bene a sé stessi, senza perdersi via nelle esperienze costruite degli altri, basterà a farvi respirare un po’ di vera libertà.
Quella dipende solo da voi.

bibliotecariostoriainfinita1

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