Tag Archive | Egoismo

ASCOLTARE IL CUORE

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ASCOLTARE IL CUORE
Siamo veramente sicuri del reale significato a cui diamo alla parola cuore? Ormai la stiamo usando fin troppe volte, semplificando un luogo dove si possono unire buone intenzioni o sentimenti, mentre nella pratica si coglie solamente il lato fisico, quello della testa e le sue fantasie, la parvenza di buone educazioni. Ci hanno forse fin troppo insegnato a non usarlo il cuore, perché si rischia di soffrire, perché altrimenti ci si aprirebbe troppo a un prossimo che chiede, prende, e non restituisce mai. Quando il cuore si fa sentire, non è sempre gioia, richiede molta forza, e soprattutto un sacrificio senza alcun tornaconto ben tangibile. Il cuore è nel gesto, e non nella parola che poi resta tale e basta. Perché è cosi difficile ascoltare il cuore? Perché si ha paura di vivere.      Continua a leggere

L’amaro sapore del FRUTTO PROIBITO

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L’AMARO SAPORE DEL FRUTTO PROIBITO
Riprendiamo quella che erroneamente da molti viene chiamata la “storiella” antica che descrive l’origine della nostra condizione umana. E’ la prima tra tutte, ovvero l’uscita dal paradiso di Eden, dei nostri progenitori Adamo (Uomo) ed Eva (Vita-Vivente), da questa possiamo ricevere non poche risposte, del perché siamo cosi protesi a fare scelte cosi lontane da quelle che ci chiede la parte più profonda di noi. Perché lo diciamo cosi spesso, che questa è una vita di sofferenza, i sogni sono fatti per essere infranti, i desideri come bolle di sapone durano poco, e lasciano il vuoto. Non ci basta mai nulla, e invece di ammetterlo, puntiamo il dito, verso gli altri, verso il serpente. Ma ammettere che si è sbagliato, questo no mai! Conoscere bene dal punto metafisico la nostra vera natura, potrebbe aiutarci a prendere coscienza. La scienza cerca corpi nuovi, anni di vita in più, questo però non ci allunga minimamente il tempo per ritornare alle origini, per cambiare, bensì aumenta l’agonia inevitabile se usiamo la stessa vista.     Continua a leggere

LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI

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LA GRANDE ASTA DEI SENTIMENTI
A questo gioco che è diventato la vita, vince quindi chi offre di più?  Si investe su persone, anche solo delle semplici conoscenze, per rivenderle in apparenza. Si comprano consensi, cucendosi addosso il vestito dell’imperatore. Tutto un gran fumo e niente arrosto.
Non sto parlando di schiavitù, no assolutamente, quella la aborriamo tutti, non dovrebbe più esserci nei famosi anni 2000. Ma a chi vogliamo raccontarla?! Per due lire siamo pronti a venderci qualsiasi cosa. Basta una parola per rovinare la vita di chiunque, perché ormai esiste una linea ben marcata tra apparenza ed essenza, ed essere amici o compagni fedeli di anni non significa nulla di fronte a foto o testimonianze pubbliche di poche righe. Anche se sei qualcuno che per quieto vivere non si vuole esprimere, vieni prezzato: come un non attendibile, che non da supporto, che non ha valore. I veri sentimenti non cambiano il loro aspetto per essere dimostrati, sono coerenti, sono un fuoco sempre acceso, ci sono e basta. Il momento del dolore è facile da condividere, ma lo è molto meno quello della felicità, che non c’entra nulla con l’apparenza. Probabilmente chi esce definitivamente dai nuovi giochi fomentati dalla comunicazione (chat-bacheche-social network) sempre attiva e rapida, ha contrariamente a quello che ci può dire inizialmente la testa, qualcosa in più da darci e non il contrario.
Avere vicino la voce fuori dal coro, che stona l’allegra sinfonia della concatena di un finto evolversi ed andare avanti, ci stizzisce perché vorremmo baloccare ancora fino alla fine dei giorni, senza prendersi mai delle vere responsabilità. Il grillo parlante è solo la nostra coscienza non un nemico da schiacciare.    Continua a leggere

La scelta di lasciare tutto

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LA SCELTA DI LASCIARE TUTTO

Ritenersi persone libere ha oggi un significato che si allontana molto dal suo senso reale. Basta semplicemente fare una prova con sé stessi, per capire quanto la libertà sia ben lontana, e questo spiegherebbe molti lati antipatici di noi, a cui ormai siamo talmente legati da renderli accettabili anche nelle loro manifestazioni più brutali. Ci riteniamo troppo spesso unici, con la saggezza degli anni o delle esperienze, e la potestà di guardare dall’alto criticando le scelte altrui, persino la cultura con cui si è nati (per destino e non per scelta) cercando di sradicarla. La vera libertà è trovare somiglianza oltre l’apparenza e la condivisione anche di altre visioni della stessa vita che ci è stata data. E’ per esasperazione che spesso si dice: lascio tutto e mi rifaccio una vita altrove! Ma fare questo non sarebbe comunque libertà, i propri demoni e le loro catene, ci seguirebbero ovunque. Chi oggi sceglie di lasciare tutto nel senso buono invece, non lo fa solo per sé stesso, non per dimenticare ma per immergersi ancora di più in questo mondo e nella sua sofferenza. Che alla fine si riscopre la maggior fonte di amore. Paradossalmente spogliarsi volontariamente della propria identità e di ogni oggetto, libera e rende individui nuovi e più consapevoli, quindi sempre meno vincolati dal bisogno, e l’affanno del rientrare dentro i soliti schemi costruiti.  Continua a leggere

VIZI CAPITALI MODERNI: II l’Ipocrisia delle Vanaglorie

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VIZI CAPITALI MODERNI: II L’ Ipocrisia delle Vanaglorie
E’ davvero incredibile come si possa facilmente trovare anche solo dentro ogni nostra giornata,  lo spunto realista e ottimi validi esempi per addentrarsi tra i figli della moderna superbia. Come ci ricordano tutti gli scritti sul tema dei vizi capitali, essa è proprio la madre da cui parte ogni tendenza distorta. Il pericolo maggiore per l’individuo singolo è che non sa  individuarla in sé stesso, spesso permettendosi di deridere quella altrui e ancora non contento, si sente pure in dovere di pungerla con un’ apparenza di sfida. E questo lo fa, ingrandendo quell’ ombra di gloria, atta a ricoprire poi chiunque indistintamente e senza alcun rispetto.
Ci si lamenta di nemici e sabotaggi, ma questa abitudine a gonfiarsi di piccole e grandi vanaglorie, oltre che a chiudere possibili veri dialoghi con gli altri, attira inevitabilmente le mosche, ovvero, esseri in fondo fastidiosi e sporchi, che cercano dove posare le uova, per poi nutrirle a nostre spese. E nel momento che la verità viene a galla (perché accadrà!), ecco quanto il senso dell’ ammirazione ricevuta dagli altri, lascerà solo il nulla.
Un viaggio dall’ inizio alla fine, nato dalla superbia, e sfociato negli insuccessi delle vanaglorie, passando inevitabilmente  per la vanità e l’ ipocrisia. Quanto è facile caderci, ma la soluzione potrebbe venire in ogni momento proprio da quel nemico che tanto ci offende profondamente. Continua a leggere

VIZI CAPITALI MODERNI: 1 Opportunismo

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VIZI CAPITALI MODERNI – 1  Opportunismo

Inizia con questo post, un viaggio all’interno della società attuale, posta di fronte a temi vecchi quanto il mondo, ossia le inclinazioni naturali verso quelli che chiamiamo “peccati” ergo “vizi”. In passato molti filosofi, non solo di tendenza religiosa, si sono posti il traguardo di racchiudere nel numero perfetto, quelle che sono in fondo descrizioni, di una predisposizione che è a portata di tutti noi. Tutti rientriamo in questo schema, e sempre più tendiamo a preferire la definizione: Vizio; per darci come l’idea sia qualcosa da cui come si è entrati se ne possa uscire. La vera sorpresa, è che pur dicendoci in grado di superare, oppure trattenerci, dalle tentazioni della vita, tendiamo a nascondere la mano che lancia il sasso continuamente, e con l’altra indichiamo sovente chi ci è vicino. Interessarci di quello che chiamiamo il proprio male, fa parte di quei passi fondamentali verso il risveglio di coscienza. Capire quei meccanismi che rendono sempre più possibile, il nostro chiuderci, di volta in volta in una scatola cinese dentro l’altra, sempre più piccola e insidiosa. Come mai nel nostro senso di giustizia, diamo sempre più peso alle azioni degli altri verso di noi, senza tornare indietro qualche passo e constatare il nostro primo comportamento? C’è ben più di un detto comune che ci ricorda che la nostra condizione è dovuta per prima cosa proprio da noi stessi, in ogni caso. Buona lettura.    Continua a leggere

L’EMPATIA DI OGGI

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L’EMPATIA DI OGGI
Ecco una parola a cui mi sento particolarmente legata, e dovrebbe essere cosi per tutti, ovvero: empatia. In essa è presente tutto ciò che potrebbe spiegare i problemi legati alla persona (e non solo di oggi), ma soprattutto la loro soluzione. Ci stiamo davvero battendo con diversi gruppi, sociali, religiosi, politici per temi importantissimi, che sentiamo cosi fortemente dentro, eppure nelle piccole realtà di ogni giorno, stiamo dimostrando di non possedere tutta questa grande comprensione del dolore altrui, almeno che non arrivi a pestare  i piedi a quei sogni interiori a cui non sappiamo mai del tutto arrivare. Si parla tantissimo di empatia con gli animali, per i bambini maltrattati, per i nuovi generi sessuali, le guerre, le malattie, i poveri, i disagi giovanili dovuti alla società, la natura sfruttata e modificata, e tanto altro. Ma tra le quattro mura della nostra piccola “casa” , ciò che proviamo di fronte lo specchio è misero orgoglio e non empatia per chi ci vediamo dentro. Solo a noi è sempre lecito tutto infatti, anche le mancanze.      Continua a leggere

CHI SUONA ALLA MIA PORTA?

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CHI SUONA ALLA MIA PORTA?
Anno nuovo, vita nuova. Solo un modo di dire, perché a parte qualche giorno di festa e tregua da impegni di lavoro per un buon numero di persone, i “soliti ignoti” se ne torneranno ben presto, sull’uscio dalla propria casetta a farsi risentire. Ormai il senso sicuro di casa, non esiste più, possiamo esserne certi! Ci sono oggi molti, troppi modi per entrarci anche non invitati. A volte autorizziamo consapevolmente anche se in realtà non ci viene lasciato il tempo di pensarci troppo, diamo continuamente notizie di noi, e non esistono più paraventi oppure sogni personali che siamo i soli a conoscere. Non esiste nessun luogo dove poter stare un po’ da soli. Se l’importanza di un solo individuo non fosse cosi influente per una società intera, come mai allora riceviamo cosi tante richieste per firme su contratti, tessere, promozioni, conditi saporitamente poi per farci attirare da numerosi giochetti psicologici? Cosa si cerca di preciso alle nostre porte? A chi apriamo e a chi pensiamo di chiudere?    Continua a leggere

LETTERINA A… Il nuovo anno 2015

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Anche se non inviate a una persona reale o al suo archetipo di tipo fantastico, con il Babbo vestito di rosso ed i suoi aiutanti in testa, ecco le mie ultime riflessioni rivolte direttamente all’anno che sta nascendo, con qualche richiesta ma pure consigli affinché il bel bimbo 2015, possa in più campi possibili venire incontro a tutti, e con il sorriso naturalmente. Senza voler togliere assolutamente nulla al lavoro di comici, diventati ormai sempre più i filosofi e moralizzatori della società oppure alla bellezza dei sogni dei più piccini che continuano a credere nelle favole dal buon finale, unisco le mie speranze alle parole. Spero di condividere apertamente con voi lettori quelli che alla fine sono dei propositi che anche solo  individualmente potrebbero cambiare profondamente il mondo di tutti.         Continua a leggere

La favola che parla di genitori e figli

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LA FAVOLA CHE PARLA DI GENITORI E FIGLI.

LO SPIRITO NELLA BOTTIGLIA: UN’ANALISI MODERNA.

Continuando il bellissimo viaggio nel mondo delle favole antiche, per trovare le grandi morali anche di oggi, ci si imbatte in una delle storie prese ad esempio tra le prime, per spiegare i conflittuali rapporti tra genitori e figli. E’ usato non cosi spesso, come in questo caso il confronto letterario di un padre e del figlio maschio, anche perché tale rapporto viene considerato forse il più toccante, tacito e sicuramente sofferto molto in profondità, quindi difficile sia da descrivere che da assimilare. La psicologia, specie infantile, invita a non censurare le vecchie fiabe, dove sta tutta la saggezza che risiede in noi stessi, pensiamoci. Perché dovrebbero venire cambiate o lasciate da parte? Sono dirette all’anima e non al bisogno di prepararsi ad entrare nell’attuale società fittizia che ha  molto tolto, con la sua immagine  invece di dare qualcosa in più. Leggendo la favola “Lo spirito nella bottiglia”( la trovi a questo link), cerchiamo quindi di capire, quello che sentiremo poi rispecchiare anche nella nostra realtà, e vediamo come il bambino (e anche noi) immedesimandosi nel protagonista può liberarsi dal pericolo che in questo caso non è tanto dato dal mostro, ma piuttosto  dalla considerazione che il padre ha del proprio figlio.        Continua a leggere