IL CERCHIO di Dave Eggers Parte 1

il cerchio copertina1ALCUNI SPUNTI DAL LIBRO IL CERCHIO DI DAVE EGGERS I° PARTE Non appena ho finito di leggere Il cerchio di Dave Eggers, sono stata colta da ottimi spunti per parlare di un tema a me molto caro. Ovvero la nostra società contemporanea. Come il virtuale e il digitale si stia allargando a macchia d’olio su di noi, entrando in ogni realtà piccola o grande che sia. Nella politica , o semplicemente come concepiamo il senso di casa o proprietà privata. Ci stiamo convincendo sia una nostra scelta, quella del relativo cambiamento e che sia opportuno , quasi inconcepibile che altri non la trovino giusta. Seguitemi dunque nell’ esplorazione sintetica del libro, prendendo tasselli che poi possono aprire ottime riflessioni per il nostro presente e che se non stiamo attenti si impadronirà di ogni possibile futuro. 

IL CERCHIO
Il libro ad un primo impatto, non ci dice nulla di nuovo, entriamo con la protagonista Mae, una giovane come tante, all’interno di una società multimediale in continua ascesa. E’ il sogno di qualsiasi giovane , ambire a farne parte, cominciando anche dal lavoro più umile. Ma poi quasi subito scopriamo esserci qualcosa che non va, proprio dall’idea di Mae che aveva del suo vecchio lavoro, dove comunque era tenuta in alta considerazione, con la sua capacità ed anni di pratica. Il vecchio ufficio per lei era chiuso, incolore , estraniato dal mondo fuori, mentre in quello nuovo tutto è aperto, pieno di luce, tanto che ogni parete è fatta di vetro, c’è gente sempre nuova e strumenti  all’avanguardia. In questa nuova realtà la tua vita in rete, il tuo account non sono un fuori orario ma fanno parte delle tue sempre più numerose mansioni. Ecco che cosi lo schermo sulla tua scrivania non può rimanere uno solo, e nel giro di davvero poco, aumenteranno, come diminuirà il tempo da spendere per se stessi. La società del cerchio è l’espressione massima e moderna di una setta religiosa, che in principio accoglie, è amorosa, ti fa sentire accettato, poi petalo per petalo stacca i tuoi angoli umani, in nome di una libertà e trasparenza che potrebbero (ti ripetono fino allo sfinimento) cambiare anche tutto il mondo.
trasp2bE cosi ciò che sembrava davvero un sogno realizzato, l’ambizione più alta possibile per ogni persona, sparge la propria decadenza, vecchia e antica: il distacco dal rapporto con i genitori, vecchi amori, i colleghi di anni, ma anche dai luoghi e le attività che servivano a trovare il giusto equilibrio. Rimane ora per Mae solo il legame con la vecchia amica Annie, che per prima è giunta nella società del cerchio e quindi ricopre una carica più alta. Con la sua immagine Annie porta a desiderare di raggiungere tali traguardi, essere riconosciuti e ammirati da tutti, far parte di quei 40 in cima alla piramide.
Questo campus o piccola città, offre qualunque cosa si possa desiderare, portando pian piano a non sentire il bisogno di uscirne affatto. Mentre all’inizio uscire creava ancora un distacco dal lavoro, e anche il bisogno di tenere spenti cellulari e schermi, ora nella trasformazione il fuori pare un posto poco sicuro, una bettola, topi, sporco, mentre dentro è la vera libertà. Feste , raduni, musicisti importanti che vengono a suonare anche gratis per rendersi visibili, cibi per ogni esigenza sia culturale che fisica, poi anche la presentazioni di nuovi sistemi ed idee per far entrare sempre più nella vita di tutti questa grande filosofia lucente del cerchio.
Ci si trova davvero spiazzati perché, da una parte dici anche a te stesso, che può funzionare, vorresti mettere un sorriso (un like), dare un zing (un tweet) di parere a tutto ciò che si sta scoprendo, pagina per pagina. Ma poi un’altra parte interiore, storce il naso, ed è quella parte anche di noi , che tutti i giorni, nella vita quotidiana si è già accorta, che qualcosa non va. Vorresti cancellarti dai social network, perché pur essendo utili, e darti visibilità, ti lasciano un enorme buco, uno strappo, esattamente come descrive Mae , in quei momenti dove si sta distaccando dalla realtà umana. Ma paradossalmente come con le droghe ad esempio, si aumenta il carico proprio di ciò che procura il male, non potendo più creare, a lungo andare altre vie di uscita.socnestc1La rete è utile per me? Oppure io sono utile alla rete? Questa è la bellissima domanda che nasce dai ragionamenti.
Diventi tu lo strumento, la macchina, e sostanzialmente servi per attirare altra gente, per far funzionare il sistema. Se questo diventa una maggioranza, si troveranno altri modi per far rientrare tutti, persino i dissidenti, ed alcuni di loro, troppo scomodi, arrivano ad essere eliminati corporalmente per non seguire più le regole.
Bellissima la parte dove Mae scopre con la democrazia di voto che più di duecento persone non la trovano irresistibile, all’inizio ne è tormentata , sembra rinsavire, ma sapendo in seguito di poter capire chi è contro di lei, si sente sicura di poter cambiare questa anomalia con il tempo. E’ esattamente ciò che fa il nuovo sistema, vuole sapere cosa pensiamo per correggere chi è contro di esso.
Non a caso , nella storia non troviamo simpatia in alcun personaggio, e ci troviamo persino motivati a non volerci immedesimare, lo scrittore voleva proprio questo, dobbiamo arrivare a comprendere che in ogni senso ci giriamo, facciamo parte proprio di un mondo cosi..ed in ogni senso sbagliamo.
Se siamo con il sistema perdiamo l’identità, se lo contrastiamo veniamo eliminati. Allora non c’è via di speranza, siamo condannati a venire spiati, letti, analizzati, a dover cambiare abitudini per non destare scontento, mettere a repentaglio vite, etc. No! C’è una cosa che possiamo fare: non dare maggior potere dove sta crescendo. La maggioranza vince no?
Siamo molto più prevedibili di quanto pensiamo, ci sono studi sui comportamenti umani, studi che utilizzano milioni di dati sulla rete, chi potremmo davvero definire un nemico, li sta usando per i suoi scopi. Mae è stata comprata del tutto, semplicemente dandole un ruolo importante, la celebrità, e cosi diventa icona non più incontaminata. Se veniamo spinti verso questi bisogni, e ce ne rendiamo conto, se uscirne ci da l’idea di essere fuori e dimenticati, allora andiamo davvero contro il sistema, scegliamo una vita semplice ed anonima.
Questo si che ai nostri tempi è coraggio.

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