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L’ Assuefazione al MALE

assuefazione al male

L’ASSUEFAZIONE AL MALE
Il Male. Chissà se ci venisse posta la seguente domanda: cos’è per te il male? Quale sarebbe a sorpresa la nostra risposta.
Perché rendere un espressione tanto grande che vuol dire tutto e niente, in un dato oggettivo, quasi fisico, relazionato alla propria vita è in realtà molto difficile. Forse potrebbe essere racchiuso in quella malattia cronica che ci portiamo sempre dietro da anni, e che nonostante tutto non facciamo nulla per guarirla, forse il nostro male è non avere quei mezzi che messi a disposizione, toglierebbero l’affanno del restare a galla ogni giorno , correndo e facendo lavori che non ci ripagano neppure nella stima. C’è anche il male di non essere qualcun altro, vivere lontani, su altri continenti e solo per sé stessi.  Nonostante tutto, qualunque sia la risposta erronea che esprimiamo, si rimane ben aggrappati a tutti questi mali, ricercando ossessivamente il male altrui, ci ingozziamo di telenovele (storie famigliari al limite dell’indecenza) e nuovi programmi di violenza estrema, dove addirittura c’è l’ esplosione di un epilogo grandioso che manca alla nostra storia. Si comincia con l’abituarsi  al peggio che non conosciamo, lo rendiamo possibile, e infine lo  desideriamo. Siamo come spettatori al circo romano, alziamo le braccia esultanti, osservando il leone sbranare il prossimo. Paghiamo soventemente il biglietto.
Quindi lo spettacolo continua.   Continua a leggere

VIZI CAPITALI MODERNI: 1 Opportunismo

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VIZI CAPITALI MODERNI – 1  Opportunismo

Inizia con questo post, un viaggio all’interno della società attuale, posta di fronte a temi vecchi quanto il mondo, ossia le inclinazioni naturali verso quelli che chiamiamo “peccati” ergo “vizi”. In passato molti filosofi, non solo di tendenza religiosa, si sono posti il traguardo di racchiudere nel numero perfetto, quelle che sono in fondo descrizioni, di una predisposizione che è a portata di tutti noi. Tutti rientriamo in questo schema, e sempre più tendiamo a preferire la definizione: Vizio; per darci come l’idea sia qualcosa da cui come si è entrati se ne possa uscire. La vera sorpresa, è che pur dicendoci in grado di superare, oppure trattenerci, dalle tentazioni della vita, tendiamo a nascondere la mano che lancia il sasso continuamente, e con l’altra indichiamo sovente chi ci è vicino. Interessarci di quello che chiamiamo il proprio male, fa parte di quei passi fondamentali verso il risveglio di coscienza. Capire quei meccanismi che rendono sempre più possibile, il nostro chiuderci, di volta in volta in una scatola cinese dentro l’altra, sempre più piccola e insidiosa. Come mai nel nostro senso di giustizia, diamo sempre più peso alle azioni degli altri verso di noi, senza tornare indietro qualche passo e constatare il nostro primo comportamento? C’è ben più di un detto comune che ci ricorda che la nostra condizione è dovuta per prima cosa proprio da noi stessi, in ogni caso. Buona lettura.    Continua a leggere

STEPHEN KING – Il maestro non solo del brivido

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STEPHEN KING – IL MAESTRO NON SOLO DEL BRIVIDO
Quando dopo parecchi anni, riprendi in mano quello scrittore su cui hai poggiato principalmente gli anni più difficili della crescita, quelli dell’adolescenza, sai già di essere un po’ pronto a trovarne differenze profonde. Il mondo cambia, tu cambi e anche i tuoi punti di riferimento naturalmente. Stephen King l’indiscusso coronato maestro del brivido da più di trent’anni, al pari di  George Lucas e guerre stellari nel suo genere (come ne ho parlato in questo post), ha parecchio influenzato la nostra società, catturando la nostra attenzione, con storie che appaiono qualche volta assurde ma in realtà rispecchiano molti lati del carattere umano che fa parte di tutti noi. Nell’assurdo proposto dalla sue storie più o meno nere, infatti ci si è sempre immedesimati cosi fortemente, da percepire una reale paura, e come in un incubo volerne uscire vivi. Il sogno diventa importante e positivo nel mentre che ne usciamo vittoriosi, fuggendo oppure uccidendo il mostro. Non perdete questo viaggio alla scoperta di un vero genio dei nostri tempi. E prepariamoci a parecchi altri film e serie tv in uscita prossimamente che ci riproporranno pietre davvero miliari del grande King.   Continua a leggere

La favola che parla di genitori e figli

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LA FAVOLA CHE PARLA DI GENITORI E FIGLI.

LO SPIRITO NELLA BOTTIGLIA: UN’ANALISI MODERNA.

Continuando il bellissimo viaggio nel mondo delle favole antiche, per trovare le grandi morali anche di oggi, ci si imbatte in una delle storie prese ad esempio tra le prime, per spiegare i conflittuali rapporti tra genitori e figli. E’ usato non cosi spesso, come in questo caso il confronto letterario di un padre e del figlio maschio, anche perché tale rapporto viene considerato forse il più toccante, tacito e sicuramente sofferto molto in profondità, quindi difficile sia da descrivere che da assimilare. La psicologia, specie infantile, invita a non censurare le vecchie fiabe, dove sta tutta la saggezza che risiede in noi stessi, pensiamoci. Perché dovrebbero venire cambiate o lasciate da parte? Sono dirette all’anima e non al bisogno di prepararsi ad entrare nell’attuale società fittizia che ha  molto tolto, con la sua immagine  invece di dare qualcosa in più. Leggendo la favola “Lo spirito nella bottiglia”( la trovi a questo link), cerchiamo quindi di capire, quello che sentiremo poi rispecchiare anche nella nostra realtà, e vediamo come il bambino (e anche noi) immedesimandosi nel protagonista può liberarsi dal pericolo che in questo caso non è tanto dato dal mostro, ma piuttosto  dalla considerazione che il padre ha del proprio figlio.        Continua a leggere

Lo Spirito nella bottiglia – Fratelli Grimm

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LO SPIRITO NELLA BOTTIGLIA (favola fratelli Grimm)
C’era una volta un povero taglialegna che lavorava dal mattino fino a notte tarda. Quand’ebbe finalmente racimolato un po’ di denaro, disse a suo figlio: “Sei il mio unico figlio: il denaro che ho guadagnato con il sudore della mia fronte voglio impiegarlo per la tua istruzione; se impari qualcosa per bene, puoi mantenermi da vecchio, quando le mie membra si saranno indurite e dovrò starmene a casa.” Così il giovane andò all’Università e studiò assiduamente, tanto da meritarsi le lodi dei maestri, e rimase là per qualche tempo. Aveva già frequentato un paio di corsi, ma non si era ancora perfezionato in tutto, che già quel poco denaro guadagnato dal padre era sfumato, ed egli dovette fare ritorno a casa.    Continua a leggere

Personalità multiple dai mondi paralleli?

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LE PERSONALITA’ MULTIPLE SONO LEGATE AI MONDI PARALLELI?
RISPOSTE NELLA PARAPSICOLOGIA.

Ecco addentrarci adesso in un argomento alquanto oscuro, che pur di fronte alle teorie fanta-scientifiche quantistiche, può ancor più, farci interrogare sulla nostra mente e le sue capacità, alcune ancora quasi del tutto sconosciute.
Mi devo ripetere, l’idea del Mondo Parallelo , oggi ha troppo divagato, al punto di abbracciare campi come problemi psicologici piuttosto gravi e in questo modo li si semplifica in un luogo comune senza molte distinzioni.
Nella realtà di ogni individuo infatti esistono tratti del carattere, molto differenti, a volte ambigui e opposti; c’è un dualismo riconosciuto, spesso identificato poi come la famosa lotta tra il bene e il male.
Dovremmo all’inizio di questa ricerca, tornare a concentrarci per prima cosa sull’esempio del Dottor Jekyll e Mr Hyde, senza perderci tra le migliaia di storie da bar, per capire meglio il dilagare di tradimenti e perversioni. Quelle che ci arrivano più comunemente  sono solo la punta di un iceberg, fatti spiegabili , spesso libere scelte , anche se ben aiutate da qualche spintarella di modello sociale che potrebbero a lungo andare , si, poi diventare patologie. Ma se varchiamo la soglia di casi ben più seri, e documentati, andando più in profondità nella psiche umana, possiamo invece  scoprire l’esistenza di porte che sarebbe meglio tenere ben chiuse.          Continua a leggere

1000 Modi per Morire e far morire il “buon” horror.

fumetti horror

1000 MODI PER MORIRE … è il titolo di un programma tv statunitense, uscito circa nel 2008 ma che da noi sta attualmente ripassando sui canali digitali ogni notte. Un titolo che sembrerebbe quasi un invito, a una via di fuga per non dover più sopportare, un mondo di sofferenza e impossibilità nel poter cambiare le cose. In un certo senso è cosi.  Composto ogni puntata  di numerosi piccoli episodi che si dichiarano come fatti assolutamente reali e certificati (da chi?), dove la morale finale è uguale per tutti: non compiere lo stesso stile di vita dei protagonisti (sono inclusi ogni genere di vizi capitali), altrimenti andrai incontro alla morte più cruenta! E’ indubbiamente una falsariga delle vecchie storielle macabre satiriche,  narrate da mostriciattoli tipo Creepy, che noi abbiamo meglio conosciuto a fine anni ‘80 e primi ‘90 come lo Zio Tibia. Insomma per “vendere” ci stanno riproponendo un genere da 5 stelle (ma ormai datato) diretto e sceneggiato da grandi nomi quali George A. Romero e Stephen King, come uno squallido articoletto di giornale di cronaca nera misto al Gossip ciarlano-paesano più maniacale, puntato a carpire i segreti di quel vicino di casa dalla faccia cosi pulita e che sembrava tanto bravo.
Questo voler trasformare le nostre paure più inconsce come un dato di fatto, una normalità di ogni giorno, toglie tutto ciò che ha significato fino ad ora la fantasia, il piacere di avventurarsi nell’oscuro, scoprendo che come un incubo infine è destinato a svanire, il più delle volte (meno male) scoprendosi più forti del nemico numero 1: LA PAURA.          Continua a leggere

Le tre foglie della serpe. Analisi moderna.

donna e serpenti

LE TRE FOGLIE DELLA SERPE ANALISI DELLA FAVOLA.
IL CORAGGIO, LA DONNA E LA MORTE.

Probabilmente tutti noi abbiamo una favola speciale che ci narravano ripetutamente da bambini, portandola poi dentro fino a qui, nei nostri anni da adulti.  Le sensazioni che ci da ascoltandola, sono sempre le stesse, possono essere di dolce speranza, oppure di angosciante paura. Alla fine comunque la giustizia del bene, sembra vincere sempre sul male, dipende da che parte stiamo. Normalmente ci si impersona con il/la protagonista principale, che prima di raggiungere il tanto agognato: e… vissero tutti “felici e contenti”; ha da intraprendere le strade più impervie, rischiando continuamente la vita e con essa quel sogno stesso che è fonte di un coraggio davvero da ammirare, anche in tempi come i nostri. La storia che ha colpito particolarmente la mia fantasia, e ho voluto condividere con voi,  me la raccontava molti anni fa, una nonna sicuramente avanti nel tempo, pur non sapendolo. Si tratta di : “Le tre foglie della serpe” scritta dai fratelli Grimm, e rispetto ad altre fiabe più famose  è per un qualsiasi bambino, fin troppo perfida.               Continua a leggere

Le tre foglie della serpe. Favola originale Grimm.

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LE TRE FOGLIE DELLA SERPE.
(LA FAVOLA ORIGINALE DEI FRATELLI GRIMM)

C’era una volta un pover’uomo che non poteva più dar da mangiare al suo unico figlio. Il figlio allora disse: -Caro padre, vivete così miseramente, e non potete più darmi il pane; me ne voglio andare e vedere come riesco a cavarmela nel mondo-. Il padre gli diede allora la sua benedizione e prese commiato da lui con gran tristezza. Il figlio si fece soldato e raggiunse il campo di battaglia. Quando si trovò di fronte al nemico, la situazione si fece difficile: piovevano pallottole e i suoi camerati cadevano da ogni parte. Infine cadde anche il loro capitano e i rimanenti volevano fuggire, ma il giovane uscì dalle file e li incoraggiò gridando: -Non abbandoniamo la nostra patria!-. Allora gli altri lo seguirono, ed egli partì di nuovo all’assalto del nemico e lo sconfisse. Quando al re giunse la notizia che a lui solo doveva la vittoria, ne fece un uomo potente e di riguardo, e gli diede dei gran tesori. Il re aveva una figlia, bella ma stravagante. Ella aveva fatto uno strano voto: chi voleva diventare suo signore e sposo, doveva promettere di non sopravviverle.           Continua a leggere

L’EPOPEA BARBABLU analisi moderna della fiaba

BARBABLU ANALISI DELLA FIABA

UN MONDO IN PIENA EPOPEA BARBABLU’. Non per niente ho scelto la favola di Barbablù a titolo di una personale iniziativa: quella di fare alcune grandi osservazioni   alla “società” intera, prendendo come spunto le care vecchie piccole favole e la loro inevitabile morale finale. Mai come oggi ci troviamo in piena epopea Barbablù, se rileggiamo attentamente  questa famosissima storiella, ognuno di noi potrà trarne un pezzo di vita con cui ha avuto a che fare, anche indirettamente, quelli per sentito dire per capirci, in quei  piccoli pettegolezzi da bar, fino ai raccapriccianti  fatti di cronaca  più mondiali . Comincerei quindi da un’analisi tra le righe, portandola poi più direttamente  ai rapporti sentimentali veri e propri  dei nostri giorni. Possiamo associare l’uomo dalla barba blu, il fulcro di tutta la storiella, a un individuo che è in grado di attirare, nonostante abbia non pochi difetti e zone d’ombra. Per lui si può chiudere un occhio, anche due, appena siamo messi di fronte alle sue proprietà, al suo prestigio; possiamo persino fare uno strappo allo strano caso che lo seguirà sempre, di tutte quelle mogli scomparse. La protagonista, questa dolce fanciulla, dopotutto lo trova anche gradevole, sembra acconsentire inizialmente, a una unione fissa soprattutto per la sicurezza materiale che ne ricaverebbe. Gente, luoghi, oggetti da amministrare, e le molte situazioni cosi promettenti legate ad essi, sono sicuramente in grado di allettare l’esistenza di chi come lei, arriva da una realtà più povera seppure genuina. Quindi all’inizio, si può dire che ingenuamente si è più propensi a non ascoltare troppo quella vocina profonda fatta di dubbi che possono nascere, facendo uno più uno. Si vuole passare direttamente a gustare la prima portata.       Continua a leggere