L’ insegnamento della Volpe Addomesticata

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L’ INSEGNAMENTO DELLA VOLPE ADDOMESTICATA
Eccoci nuovamente a rispolverare un libro classico dell’ infanzia di molti di noi, un libro che letto la prima volta, entra dentro direttamente al cuore, tanto da custodirne  poi i preziosi messaggi, anche da adulti. Se prendessimo la nostra vita con lo stesso spirito del suo personaggio principale, ovvero il Piccolo Principe, creato da Antoine de Saint-Exupéry negli anni 40 del secolo scorso  ,  forse non faticheremmo cosi tanto a ritrovare la strada perduta verso la nostra vera casa, ovvero il centro preciso perfetto della nostra anima. L’ insegnamento più profondo e intenso racchiuso in questa storia cosi meravigliosa, nel viaggio alla scoperta o meglio dire la riscoperta di quello che già si ha, e di chi si è, è dato sopratutto dall’ incontro tra il Piccolo Principe e la Volpe.  Non ci si stanca davvero mai di rileggere tra queste righe un grande segreto, quello del senso della vera amicizia, di come prendere il meglio di ogni incontro fatto sulla nostra strada, che sia breve o duraturo. Bisognerebbe sempre aprirsi e farsi addomesticare senza alcuna paura di cosa sarà poi. 

volpecopertina2bbELABORAZIONE DELL’INCONTRO TRA LA VOLPE E IL PICCOLO PRINCIPE
La volpe è un animale selvatico, che osserva la vita degli uomini, non li comprende nelle loro azioni, ne è annoiata, non vedendo alcuna differenza in loro; ma in questo bambino biondo e tanto sensibile vede dell’altro, e quindi lo avvicina. E’ lei stessa a chiedergli di venire addomesticata, per poter cosi poi condividere la sua grande saggezza. Semplici pensieri nati negli anni della sua solitudine, passata ad osservare quel mondo che la circondava. Ma questi semplici pensieri mentre li ascoltiamo ci infiammano il cuore.

” Gli uomini” disse la volpe” hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso!
Allevano anche delle galline. E’ il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?”
“No”, disse il piccolo principe. ” Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami …”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’ uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”

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Il tempo per questa amicizia si sa già in partenza essere molto breve, in più il Piccolo Principe, ammette di essere lui stesso stato addomesticato dalla sua rosa. Quindi non è un amore esclusivo. Il pensiero del giovane va spesso a quella amica, racchiusa dentro una campana di vetro, che ha lasciato, con una certa leggerezza insieme al suo micro pianeta, per poter conoscere cos’altro offrisse lo spazio. Noia e solitudine sono le stesse cause, che portano la volpe, alla ricerca di legami affettivi.

Ma la volpe ritornò alla sua idea:
” La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano …”

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La volpe insiste, perché vuole rendere la sua vita più completa, anche se questo non cambierà la sua esistenza, nelle sue abitudini, quanto nell’inimicizia con l’uomo per via delle galline. <<Almeno … >> dice tra le righe, mi rimarrà sempre un pensiero felice, quell’ accento che non poteva esistere, nella sua quotidianità. I legami, l’ aprirsi, il donare, l’ accettare, il ricevere, dovrebbero essere istintivi, senza il senno di poi, vivere solo del bellissimo momento presente. Poi rimarrà per sempre “il colore del grano”.

” Per favore …..addomesticami”, disse.
” Volentieri”, rispose il piccolo principe, ” ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”.

Molto spesso, la velocità è il pensiero principale dell’ uomo moderno, chi addomestica non ha tempo, oppure lo fa pensando già a quello che ha da fare dopo. Fermarsi un attimo, è davvero difficile, ma anche per questo punto, la volpe ha la sua regola ben precisa.

” In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino ….”
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
” Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe.
” Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore … Ci vogliono i riti”.
” Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe.
” Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe

Abbiamo proprio dimenticato che per le cose più importanti, serve il suo tempo, ci stiamo bruciando anche i momenti più delicati, come quelli iniziali della reciproca scoperta e poi interazione. Il rapporto umano oggi si riassume sbrigativamente, solo nel senso più fisico, nell’ interesse di completare le solite giornate, non tralasciando nulla di quello che c’era prima. Si dimentica cosi proprio la parte  più importante, quella dell’ empatia, della condivisione, dell’ amore incondizionato.

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Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “… Piangerò”.
” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi …”
” E’ vero”, disse la volpe.
” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
” E’ certo”, disse la volpe.
” Ma allora che ci guadagni?”
” Ci guadagno”, disse la volpe, ” il colore del grano”.
soggiunse:
” Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo”.

Pur sapendo dal principio, che accettare di essere addomesticati, può voler dire in seguito anche soffrire per la distanza, per il doversi salutare ed il ritornare ognuno per la sua strada, questo non sia un limite mai! E che non si limiti, il nostro bisogno di esprimere l’energia vitale! Potremmo perderci molto. Sia chiaro però che il senso non è quello di collezionare vite, come fossero farfalle, per nostro tornaconto, che sia invece come dice la volpe della storia: fidarsi dandosi per ricevere indietro un vocabolo, un colore, un sapore … termini legati al corpo, ma anche molto astratti, nel senso poetico-emotivo.

“<< Ecco il mio segreto. E’ molto semplice:
non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi >>.”

 

cuore1Sono sicura che ognuno di voi, ha avuto il suo incontro speciale. Sono avvenimenti differenti dai soliti, e ci lasciano la loro morale, il gancio su cui appendere, molti risultati regalati o sudati nella nostra vita. Ciò che non è visibile agli occhi, è vivo e presente però da qualche parte dentro, e lo vediamo con altri sensi. Ecco cosa ci deve rimanere alla fine non solo dell’ esistenza totale qui su questo mondo, ma anche della nostra giornata. Ritroviamo il senso di tutto e ringraziamo sorridendo! Perché queste parti piccole o grandi che siano, sono anche quelle per cui vale ogni nostro respiro. Se abbiamo scelto noi di essere qui, anche sapendo contro quale muro di dolore ci saremmo poi scontrati, forse ne vale la pena, anche di sbirciare attraverso i luoghi comuni, di provarci, amando tutto, pure e soprattutto la sofferenza.
Un caro abbraccio amici miei.
Questi pensieri sono dedicati a voi, sempre qui al centro, dal primo incontro fino alla fine e oltre.

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