IL BLOCCO DELLO SCRITTORE

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IL BLOCCO DELLO SCRITTORE
Quello che sostanzialmente esce da noi, sotto forma di parola oppure arte, nel nostro XXI secolo si può dire davvero originale? O è solo l’ennesima contaminazione esterna, dovuta ai molti, troppi stimoli a cui siamo sottoposti ogni giorno? Ci conformiamo a linguaggi precisi, che sappiamo già in partenza piacere al maggior numero di pubblico, lasciando da parte invece la solita voce interiore che cerca di farsi sentire per prima proprio da noi. Non avere ispirazioni oggi parrebbe paradossale, si può permettersi fuori dal lecito di inventarsi il peggio per un briciolo di attenzione. Ma è comunque un fuoco di paglia che dura poco, finendo al dimenticatoio mediatico. Il blocco dello scrittore arriva dal fatto che nel mondo dell’apparenza, ormai non si ha più niente da dire, e come il grande nulla della storia infinita, esso cancella l’unica possibilità di lasciare il vero segno.   

IL GRANDE NULLA
Siamo a cavallo di un epoca mai vista prima, ci stiamo accorgendo che si stanno resettando delle basi che sono state cosi importanti nella nostra crescita. Sta cambiando il modo di percepire la realtà. Ciò che potrebbe contare di più nella ricerca del proprio posto, per il senso delle aspirazione più profonde, viene vanificato da troppo materiale circostante, che pesa come un macigno e non permette di “volare” ipoteticamente anche nella nostra fantasia. fantfan1Già nell’infanzia degli adulti di oggi era cominciato il lavoro di questa enorme gomma per cancellare, ci viene mostrato un Eden di falsa libertà, persino nelle battaglie per il bene comune. Anche le poche notizie vere che ci vengono date si conformano in qualche modo al resto (la spazzatura), e portano un accento che pare sempre meno grave. Allo stesso modo,  noi persone, finiamo per conformarci a quello che è già in atto. Si guardano allora ai grandi nomi del passato, si tagliano i loro concetti (all’osso) ancora cosi attuali e li si incollano dove dovremmo parlare noi di noi, nulla più. Suonano cosi bene no?! Il nostro lavoro è diventato mantenere dei numeri costanti, nelle pagine social e pubbliche . Cosi per prima cosa viene a mancare la vera sostanza, vedere infatti poco riscontro negli altri, ci conforma prima o poi, cadendo nella sbrigativa immagine scattata con poche righe di commento sotto, oppure nell’utilizzo di un luogo comune ormai ben superato. Cosi non si fa che alimentare la macchina invece che cambiarla.

bn1bANDARE PIU’ AVANTI
Se pensassimo veramente al bene comune, senza pensare troppo a noi stessi, alla paura di cadere e sbagliare, alla ancor più grande paura di venire dimenticati, allora apriremmo a qualcosa di davvero nuovo e che magari potrebbe essere riconosciuto nel merito, non adesso forse ma quando ormai di noi rimarranno soltanto le ossa. Siamo sempre li, non vorremmo mai morire, ma cosi lasciamo il nulla dietro di noi, non viviamo adesso, e non vivremo domani. L’essere incompresi oggi, sentire di appartenere ad altre epoche, non è un difetto è la prima grande occasione per scuotere questo mondo. Vuol dire che c’è ancora coscienza, un contatto con noi stessi, non bisogna mai dimenticare da dove arriviamo, quel tempo vissuto prima dell’arrivo di ogni delusione, e contaminazione esterna, che ci ha investito.  Chi fin da piccolo ha coltivato un arte, un dono speciale, non deve dimenticarlo, è come il nostro rapporto tra sogno diurno e sogno notturno, non si possono dividere, tenendo per sé solo quello che ci fa meno paura. Possono passare anche anni senza ricordare quello che viviamo durante la notte, eppure è li, ogni giorno ci parla, ci condiziona a livelli alti, nelle scelte, nelle sensazioni, nelle improvvise ispirazioni.

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Il sogno nel sonno notturno è la nostra più grande chiave segreta, l’affascinante mistero che ci lega a lati di personalità anche completamente slegati ai meccanismi di questa vita, ecco come allora è fondamentale aprire talvolta anche durante il giorno, ai suggerimenti cosi grandi racchiusi dentro il guscio.
Siamo schiavi di un mondo lontano dai sogni, e di questo soffriamo, pure il corpo conosce il modo di comunicare le sue malattie, attraverso simboli e immagini che possono diventare sempre più chiari se non allontaniamo con paura, i lati più sensibili, quelli che potrebbero renderci  folli in un contesto di pazzi furiosi, travestiti da puritani di altri secoli.

IL CONFINE NON VA TOLTO
sogniporta1Non dico che per ritrovare la vena d’oro dell’ispirazione, bisogna abbattere i muri che dividono la realtà presente alla fantasia di altre dimensioni, di cui sappiamo ben poco. Se esistono confini, significa che deve essere cosi per mantenere un equilibrio, non si deve portare il mostro all’esterno, ma la scintilla di Prometeo si, senza troppo stravolgere chi ci ha intorno magari al principio. Ma qui sul pianeta Terra o si limita troppo, oppure si libera troppo. Siamo sempre a destabilizzare, ci rendiamo inattendibili, fino anche all’autodistruzione. Parlo delle droghe in primis, che non aiutano ad unire le nostre varie personalità, bensì a scinderle, intrappolandoci in una falsa illuminazione. Non si aprono cosi le porte della crescita. Ci sono voci da ascoltare, e voci che vogliono solo la nostra rovina, molto spesso siamo noi stessi, sempre per paura e sensi di colpa magari insussistenti, a creare il problema, per giustificare la codardia nel fallimento, senza neppure aver provato. Troppo materiale in circolo ci fa credere di non aver molto di nuovo da dire. Lasciamo cosi perdere occasioni importanti e prendiamo quello che arriva, già pronto, senza chiederci altro. Un tempo avvertivamo il retrogusto amaro, metallico, sintetico, della falsità indotta, oggi ne siamo assuefatti, è il veleno dell’anima. La musica, le notizie, le false vite perfette, i falsi sorrisi, la falsa bellezza, la falsa scintilla. Chi vuole scrivere in una situazione tale è quella attuale ha bisogno del doppio del suo coraggio. E lo ammiro.

scintillaprom1UN CONSIGLIO SINCERO
Uscite dai social, create un nuovo punto di incontro, se potete date lo stimolo a chi si crede il folle, di poter rianimare questo mondo agonizzante. Siamo tutti degli strumenti, la vera forza è fermarsi, ritrovarsi e dare vita a un nuovo fiume di acqua fresca e incontaminata, per tutti.
Chi ancora vede vita tra i campi assaltati dalla nuova peste, non deve distogliere lo sguardo, prenda nota, e non dimentichi, un giorno il blocco dello scrittore cadrà, può a sopresa bastare solo un’ora per aprire uno squarcio nuovo, una nuova speranza. Anche se non sapremo forse mai per chi e quando.

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