VIZI CAPITALI MODERNI: 1 Opportunismo

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VIZI CAPITALI MODERNI – 1  Opportunismo

Inizia con questo post, un viaggio all’interno della società attuale, posta di fronte a temi vecchi quanto il mondo, ossia le inclinazioni naturali verso quelli che chiamiamo “peccati” ergo “vizi”. In passato molti filosofi, non solo di tendenza religiosa, si sono posti il traguardo di racchiudere nel numero perfetto, quelle che sono in fondo descrizioni, di una predisposizione che è a portata di tutti noi. Tutti rientriamo in questo schema, e sempre più tendiamo a preferire la definizione: Vizio; per darci come l’idea sia qualcosa da cui come si è entrati se ne possa uscire. La vera sorpresa, è che pur dicendoci in grado di superare, oppure trattenerci, dalle tentazioni della vita, tendiamo a nascondere la mano che lancia il sasso continuamente, e con l’altra indichiamo sovente chi ci è vicino. Interessarci di quello che chiamiamo il proprio male, fa parte di quei passi fondamentali verso il risveglio di coscienza. Capire quei meccanismi che rendono sempre più possibile, il nostro chiuderci, di volta in volta in una scatola cinese dentro l’altra, sempre più piccola e insidiosa. Come mai nel nostro senso di giustizia, diamo sempre più peso alle azioni degli altri verso di noi, senza tornare indietro qualche passo e constatare il nostro primo comportamento? C’è ben più di un detto comune che ci ricorda che la nostra condizione è dovuta per prima cosa proprio da noi stessi, in ogni caso. Buona lettura.   

 

I VIZI E I PECCATI CAPITALI SEMPRE ATTUALI

Sinceramente trovarsi il famoso foglio bianco di fronte, poco prima di parlare di vizi e peccati capitali moderni, non è davvero facile. La mente si affolla su centinaia di esempi, parole, ricordi, vissuti per primi sulla propria pelle. Di persona in persona, quindi cambia il grado di classificazione, formulando misure più o meno pesanti di gravità. Si pone istintivamente l’attenzione per primo sul proprio dolore provato in passato, e si lascia per ultimo l’idea di quello che non ci ha mai preoccupato finora. Quindi per scrivere dei vizi del mondo, si deve per primo iniziare letture su questo grande tema, dateci anche secoli fa, da personaggi che hanno avuto molto contatto con la gente, che hanno studiato materie come la sociologia, la teologia, la psicologia, per prime, è la mossa giusta per distaccarsi dal proprio quotidiano, osservando seppur con altri occhi interiori quello che ci circonda. (Volta per volta farò qualche accenno storico)

Il distacco è fondamentale per immergersi nel mondo, pare paradossale, ma è proprio cosi. Non molto tempo fa, ho parlato di empatia, ovvero la capacità di capire con un senso in più che va oltre il fisico, ciò che può provare chi abbiamo di fronte. Si perde questo senso con la televisione, ed altri mezzi visivi, un film può commuoverci ma non capiremo mai bene a pieno perché. Al pari del piacere che ci crea dentro ascoltare mille volte la stessa fiaba, lasciando chiuse le pagine di un’altra. Viene sempre più facile cominciare a descrivere i difetti invece che i pregi, osservando gli altri; è un buon inizio che può portare a capire molti comportamenti anche nostri, più che per dilettarsi  nell’arte della critica, della derisione, oppure del compiacimento orgoglioso, dovrebbe generare infatti un’umiltà molto profonda che può aprire porte chiuse a chiunque, per la paura di scoprire di essere i primi a sbagliare. Chi si sente troppo spesso attaccare, già ha una parte di coscienza ben consapevole, che sta per essere oltrepassato  il “fortino” dell’apparenza, spesso è volentieri si tende a trattare male chi sta per varcare quella soglia, e di conseguenza lo si rende noi stessi un nemico da abbattere, in forma sia ben palesata, ad esempio con dialoghi verbali e sgambetti, oppure in una forma nascosta e più pericolosa.

L’opportunismo che ho scelto come primo vizio di cui parlare, racchiude in sé proprio questa parte dei rapporti interpersonali, specialmente al loro principio, quando si soppesa sicuramente con quello che si sa, ci viene detto e vediamo, da un perfetto sconosciuto incontrato a un certo punto sulla nostra strada. Ma con furbizia esistono forme di opportunismo molto più ampie, dirette al maggior numero possibile di individui, per trarne un bel gruzzolo di profitto personale, si stuzzica sia il bisogno materiale primario, sia quello dilettevole secondario, con l’inganno di fare favori ed essere promotori di benessere ed equilibrio, mentre la triste realtà è che nella maggior parte dei casi si pensa ben poco alle grandi responsabilità delle proprie azioni.

L’opportunismo parte con l’intento di togliere, e non nel senso di Robin Hood che poi intende restituire dove c’è bisogno di aiuto, non si guarda in faccia nessuno, non c’è legame che tenga, non c’è amicizia, non c’è una coppia, chi toglie indubbiamente non ama.

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L’OPPORTUNISMO INCONDIZIONATO

Crescere in una società dove l’opportunismo viene visto come inevitabile per raggiungere la realizzazione, fa sì che al pari dell’egoismo suo padre, sia parte integrante della personalità fin da bambini  e quindi difficilmente smantellabile da adulti. Il grande esempio preso nella quotidianità, dimostra che molto spesso quando ci sono due locali vicini, si tende ad andare dove c’è altra gente a sfavore di quello vuoto, certo dipende da quello che si cerca, ma indubbiamente ci sono più occasioni dove si trovano più persone in grado di dartene, e non importa se l’intento era solo quello di bere un caffè, o scambiare due parole con chi siamo accompagnati. Bene o male è quello su cui si basa, l’utilità di un cellulare, averlo sempre con sé e attivo, ci rende automaticamente e visibilmente come l’immagine di un locale affollato e pieno di occasioni. Più numeri possiedi e in qualche modo più è possibile ti arrivi l’occasione che cambierà i piani, è un’ebbrezza della casualità a renderci ben rintracciabili e in ogni momento.

Regola 1 dell’opportunismo: nasconderlo naturalmente! Come vedremo anche in tutti gli altri Vizi che metterò sotto la lente della mia ricerca, è ben palese che per usufruire di tali piaceri, spesso si debba creare una doppia personalità, e quella messa in mostra è solo un apparente specchietto per permettere all’altra di rimanere ben viva e proseguire con i suoi “misfatti” indisturbata. L’opportunista sorride sempre, parla tanto, mette sul tavolo tutti i pregi, arriva anche a elencare difetti, si commuove , eppure i suoi occhi non cambiano, hanno sempre la stessa espressione, a meno che lo si prenda di sorpresa in un contesto fuori il rapporto con esso. L’opportunista come anche viene descritto sul vocabolario della lingua italiana, ha un sinonimo che può dire tutto, Camaleontico, ovvero che in base alla situazione cambia aspetto, si conforma. Le azioni di questi individui si riducono a due: la prima per appunto mimetizzarsi come difesa contro non solo i predatori ma proprio tutto ciò che avverte come pericolo nei suoi confronti; la seconda di conseguenza, è che al momento giusto può avventarsi assolutamente indisturbato e non recepito come nemico dalla sua vittima. Questi aspetti della persona si presentano a qualsiasi età, e in ogni contesto, segue la linea non solo del possesso ed è indubbiamente correlato all’ invidia, vedendo negli altri qualità in più, che non vengono rispettate, bensì che vanno tolte, annullate, depredandole infine solo per un esigenza malata.

OPPORTUNITA’ E OPPORTUNISMO

Una bella differenza scorre, tra il darsi delle opportunità correlate al proprio valore interiore, e quell’opportunismo che si basa su sensi di inferiorità e paure. Con l’avvento della famosa “crisi” odierna, si assiste sempre più spesso, all’aumento di rapporti che cominciano per vere e proprie esigenze, sostanzialmente per non essere soli, per farsi vedere sorretti da un gruppo forte, per condividere spese e aiuti. Ma tutto questo e molto altro, soffoca la vera voce per cui sono davvero importanti certi legami, ci si dimentica dei sentimenti, ci si scontra per poche briciole. Amicizie di lunga data, resistono a stento, crescono numerose come funghi le nuove conoscenze su cui si poggia fin troppo, e subito, senza conoscersi abbastanza.

C.R fioriDa adulti si può soppesare e riconoscere le differenze rispetto a non molti anni fa, ma come può un giovane, credere anche solo nella solidità famigliare, basata su forti valori, se neppure li hanno intravisti tra le proprie mura domestiche? La mancanza di valori, ma anche di lavoro, oggi porta molti più malintenzionati ad avvicinarsi con più facilità verso i ragazzi, e sarebbe bene raccontare spesso la storia di Cappuccetto Rosso nelle nostre case, perché spiega inconsciamente molto bene ai bambini il concetto dell’opportunismo, che incontreranno subito appena si affacceranno al mondo adulto … purtroppo non è solo allusione, ma quello che vuole il lupo è approfittarsi proprio in modo puramente sessuale, sulla casta ingenuità. Ed oggi il “mostro” offre regali di tipo economico, ben sapendo di fare centro, in debolezze piuttosto serie. La fiaba un tempo raccontava infatti che fece perdere la strada per la casa della nonna, alla piccola bambina facendole notare quanti fiori c’erano da cogliere nel campo. I fiori si possono tradurre in nuovi desideri e sogni, che possono anche diventare esperienze importanti per la crescita, ma quando senti di violenze comprate con le ricariche telefoniche, davvero senti come un macigno che ti cade addosso, anche se non riguarda i tuoi figli. Inculcare l’idea che l’opportunismo sia l’unico modo per avere dei privilegi, è sbagliato, c’è chi vede la propria vittoria dopo anche molti anni di duro lavoro interiore, rimanendo coerente e non conformandosi agli stereotipi attuali. La storiella del cane che specchiandosi nell’acqua del fiume, perde il proprio osso per prendere anche quello della sua immagine riflessa. Ci sia di monito.

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 ANALISI FINALE DEL VIZIO

Infine racchiudo i vecchi vizi dentro il primo che finora ho analizzato.

L’opportunismo racchiude in sé:

- la SUPERBIA di prevaricare sull’altro con astuzia e menzogna, per aumentare solamente il proprio potere personale e di conseguenza avere apparentemente più prestigio;

- L’AVARIZIA nell’accumulo di beni e supremazia interiore, senza alcun intento di restituire il favore;

-  La LUSSURIA non è solo nel caso in cui si usi arrivismo e opportunismo, per raggiungere scopi prettamente sessuali, ma la prevaricazione sull’altro è già una forma in sé di potere e sensualità ottenuti per l’appunto con incanto e fascinazione. Molto spesso poi si vende il corpo, e la sensualità altrui per vendere dei terzi prodotti, il sesso è strettamente collegato all’opportunismo anche se non esiste un vero e proprio contatto diretto.

-  L’IRA è spiegandola in breve il prodotto di un amore malato, la ricerca anche di consensi, il dirsi di valere più degli altri, l’odio della mancanza, può essere la molla che porta alla ricerca della felicità altrui per poi distruggerla. Anche se molto inconsciamente, è il muro portante di ogni mancanza di rispetto verso il prossimo.

-  GOLA. Strettamente collegato al desiderio, come per la lussuria, può essere un  modo per attirare l’attenzione, qualcosa a cui potremmo mai rinunciare veramente è il mangiare. L’aumento della proposta e della varietà, supera ben più ciò di cui il nostro fisico ha bisogno, e proprio poco fa ho sentito al tg i dati del cibo che buttiamo via ogni anno, circa un milione di quintali, alla faccia di chi non ha più nulla e si lamenta delle ingiustizie. Chi ci guadagna da un sistema mondiale cosi sproporzionato?

-  L’INVIDIA l’ho già ben descritta precedentemente;

- La PIGRIZIA infine ma non meno importante è ben presente nell’opportunismo, con il suo intento di  ottenere qualcosa senza molti sforzi. Giungere a traguardi sulle spalle altrui, e mi pare che cosi ho detto già tutto.

 A presto per tornare a parlare di NUOVI VIZI CAPITALI.

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